Continua a essere il verde al centro della strategia di A2A. In rampa di lancio della multi utility attiva nei settori legati all’ambiente, energia, reti e tecnologie un green bond senior unsecured da 500 milioni di euro, con scadenza il 15 giugno 2026. Il rating di Moody’s è Baa2, mentre la valutazione di S&P è BBB, che ricalca anche quello dell’emittente. Global coordinator dell’operazione Imi-Intesa Sanpaolo e Santander. Joint Bookrunner sono Bbva, Bnp Paribas, Credit Agricole Cib, Goldman Sachs, Imi-INtesa Sanpaolo, Mediobanca, Santander e Unicredit.
A2A continua a puntare sull’energia rinnovabile e l’efficienza energetica: l’obiettivo è un investimento di 18 miliardi in 10 anni: 7 per l’economia circolare (destinati alla chiusura del ciclo dei rifiuti e al recupero del calore disperso a beneficio del teleriscaldamento e al ciclo idrico integrato), 11 per la transizione energetica. Rispetto al piano precedente ci sono due miliardi in più rivolti alla decarbonizzazione, come confermato anche dai dati aggiornati del piano industriale al 2030.
Green bond sempre più garanti delle ambizioni di sostenibilità delle aziende
Così cresce sempre di più l’importanza del ruolo dei green bond nel garantire che le aziende aumentino il loro impegno nei confronti degli investitori e rafforzino le proprie ambizioni di sostenibilità, oltre che a svolgere un ruolo sempre più significativo nello spostamento di capitali verso attività sostenibili. Come spiega anche l’ultimo Green Bond Impact Report di Nn Investment Partners, i green bond si distinguono dai titoli a reddito fisso convenzionali per i proventi destinati a progetti nuovi ed esistenti in grado di produrre benefici ambientali, oltre che un’economia più sostenibile, tra energie rinnovabili, edifici ecologici, gestione delle acque, trasporti puliti e adattamento ai cambiamenti climatici.
L’esempio di Mercedes Benz
Lo scorso anno Nn Ip ha dialogato con 87 emittenti di green bond operanti in 10 settori in tutto il mondo. Un esempio è il suo impegno con Mercedes Benz, che mira a raggiungere la neutralità delle emissioni di CO₂ per la sua nuova flotta di passeggeri e per tutti i suoi impianti di produzione entro il 2039. Ha emesso obbligazioni verdi destinate a un progetto che dà una seconda vita alle batterie che non possono più essere utilizzate nei veicoli come parte di un sistema di stoccaggio dell’elettricità. L’impatto di Nn Ip attribuibile al bond è di 60 tonnellate metriche di emissioni di gas serra evitate ogni anno per 1 milione di euro di investimento.
Green bond ed effetto serra
Secondo il report, le emissioni annue di gas a effetto serra evitate sono il parametro di impatto dei green bond più frequentemente riportato. Questo dato deriva da una serie di progetti, come gli impianti di energia rinnovabile che contribuiscono a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e i trasporti pubblici che consentono alle persone di viaggiare meno in auto private. Le emissioni di gas serra evitate sono state pari a 532.920 tonnellate metriche di CO₂ nel 2021. Le maggiori emissioni evitate per milioni di euro investitiin Nn Corporate Green Bond sono attribuite alla maggiore percentuale di allocazione alla categoria delle energie alternative.
Green bond, previsioni per la fine dell’anno
“I green bond sono ormai un mercato mainstream del reddito fisso e ci aspettiamo che questa rapida crescita continui -sostiene Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bond di Nn Investment Partners-. Prevediamo che le emissioni raggiungeranno i 600 miliardi di euro nel 2022, nonostante la flessione del 1° trimestre, con l’Europa che alimenterà la crescita dei green bond attraverso il piano di rilancio NextGenerationEU. Ci auguriamo che anche la regolamentazione continui a rafforzare e ampliare il mercato, richiedendo una maggiore divulgazione e trasparenza”.