Il Pnrr ha dato grande importanza alla digitalizzazione del paese anche a livello di risorse, oltre 600 milioni di euro. E non esiste digitalizzazione senza un’adeguata sicurezza. Nel 2022 gli attacchi informatici, infatti, sono aumentati del 138%. Nel dettaglio, al 27 dicembre 2022 gli attacchi rilevati nell’anno passato sono stati pari a 12.947: più del doppio dell’anno prima (5.334). Sono aumentate anche le persone indagate (da 187 nel 2021 a 334) e gli alert diramati l’anno scorso sono stati 113.226: più di 300 al giorno, come riportato dal bilancio della Polizia Postale.

È tempo di parlare di cybersecurity e nel primo appuntamento del 2023 dell’Aperitech di Dealflower lo abbiamo fatto con Alessandro Bellato, co-fondatore e ceo di Nethive, Vittorio Bitteleri, country manager di Cyber Guru e Stéphane Klecha, fondatore e managing partner di Klecha & Co.

“L’attenzione verso questo tema è aumentata, perché gli attacchi che stanno avvenendo contro persone e aziende sono diventati una minaccia molto alta. Se prima era una preoccupazione di pochi, ad oggi invece trova l’interesse anche degli investitori”, spiega il fondatore di Klecha & Co, banca d’investimento privata europea focalizzata proprio su tecnologia, software, servizi IT, hardware e IoT e che aiuta imprenditori, aziende e investitori finanziari per supportare la definizione della loro strategia fino alle problematiche di integrazione post m&a.

Una maggiore attenzione significa una presa di posizione anche dal punto di vista strutturale e normativo, come aggiunge Stéphane Klecha: “I governi infatti stanno investendo più soldi, anche se altri paesi – come ad esempio la Francia – con budget più alti rispetto all’Italia”.

Nethive al fianco delle aziende

Chi cerca di cambiare le cose è proprio Nethive, società informatica nata nel 2014 e specializzata in cybersecurity e system integration, nonché nello sviluppo di software proprietario. La realtà, infatti, punta a mitigare il cyber risk e il massimo livello di insensibilità di infrastrutture critiche.

A maggio 2021 il fondo Alcedo IV di Alcedo sgr ha rilevato, con un’operazione mista di aumento di capitale e acquisto quote, il 53% della realtà. I fondatori Alessandro Bellato e Diego Rocco hanno mantenuto il 47%, nonché il ruolo di co-amministratori delegati, affiancando il fondo nella realizzazione di un ambizioso progetto di crescita.

“Quello che dobbiamo chiederci è ‘perché siamo così vulnerabili?’ Le motivazioni sono molte, anche se la principale è data proprio dal fattore umano – commenta il co-fondatore e ceo di Nethive -. Siamo sotto attacco. Ma gli attacchi derivano da un industria che investe, da gruppi fortemente strutturati e finanziati dagli Stati stessi. Non dobbiamo immaginarci l’hacker come il ragazzino ‘nerd’ nella propria cameretta”.

Le aziende, come le persone singole, però, non sono da sole. “Il regolatore sta mandando dei messaggi anche se non sempre facili da decifrare. Gli strumenti ci sono, ci vuole una maggiore cultura e formazione”, aggiunge Bellato. La consapevolezza del rischio cyber è aumentata, ma è giunto il momento di mettere in pratica atteggiamenti ‘virtuosi’, come anche cambiare la password degli account ogni 90 giorni.

L’obiettivo di Cyber Guru

Ma come si diventa vittima di un attacco cyber? Nella maggior parte dei casi il vettore è una mail. Lo conferma Vittorio Bitteleri, country manager di Cyber Guru, piattaforma di cybersecurity awareness, che per consentire di effettuare acquisti in sicurezza offre consigli per aiutare i consumatori a tutelarsi ed evitare potenziali trappole.

Dopotutto, nel 2022 quasi un italiano su tre (il 27,2%), è stato vittima di una cyber truffa, mentre il 15,3% ha subito un raggiro dovuto ad una falsa identità.

“Il comportamento umano è il vero anello debole della cybersecurity. Noi lavoriamo proprio per trasformarlo, per far acquisire ad aziende e dipendenti la consapevolezza dei pericoli che possono incorrere in semplici click. Gli attacchi cyber ormai si presentano sotto ogni forma, dal link in una mail al qrcode, fino all’invito a guardare le foto dell’ultima cena aziendale ed è necessario prestare attenzione e non farsi prendere dal ceco desiderio di scoprire chi ha partecipato a un evento per cui non si è stati invitati”, conclude Bitteleri.

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