Partenza vivace per le borse europee, in scia all’ottimismo sul dato dell’inflazione di marzo negli Usa, market mover della settimana, la cui crescita è valutata in calo dagli analisti: +5,2% rispetto al 6% di febbraio (grafico sotto). Dato che darà ulteriori spunti sulle politiche monetarie della Fed e che fa da propulsore al bitcoin, sopra i 30.000 come non accadeva da 10 mesi per un guadagno da inizio anno di oltre l’80%.

Piazza Affari +0,9% in avvio a 27.461 punti. Francoforte +0,6% a 15.704 punti. Bene anche Parigi, +1% a 7.395 punti. Spread a 186 punti base, con il rendimento del Bund stabile a 2,2% mentre il Btp a 10 anni è in salita: 4,1% aspettando il via libera al primo Def targato governo Meloni da parte del Cdm. Le previsioni vedono una crescita per il 2023 pari a +1% (stima precedente: +0,6%), mentre per il 2024 è previsto un taglio per un +1,4%, ben al di sotto del +1,9% valutato a novembre. Rialzo dei tassi e difficoltà dell’utilizzo dei fondi del Pnrr le cause principali.

Chi sale e chi scende in apertura

Cnh Industrial è il titolo più comprato in apertura: +2,9%. Segue Iveco: +2,4% e poi anche Stellantis, +2,1%. Storie di borsa non mancano stamattina. A partire da Eni, +1,5%, che riapre un pozzo di gas in Libia chiuso da oltre due anni. Enel, +0,4%, che chiude con la cinese Csgi per la cessione di due asset in Perù, valore dell’operazione 2,9 miliardi di euro. A proposito di energetici, Saipem (+1,9%), vede il proprio target price balzare a 2 euro secondo Berenberg, ratinò buy confermato.

Tra i più venduti Tim (-0,3%), che si ritrova respinta al mittente da Vivendi la proposta della remunerazione a favore di Pietro Labriola in tre anni, per un massimo totale di 25 milioni. Troppi, per i risultati giudicati deludenti dal primo azionista inglese.

Tra le banche, occhio a Banca Profilo, +1,9% con fiammata ai massimi da aprile 2022, per la cui acquisizione ci sarebbero in competizione il private equity Twenti First Capital e la Banca Popolare di Sondrio. Da monitorare infine l’Offerta pubblica di sottoscrizione di Dufry su Autogrill (+0,15%), al via venerdì 14 aprile.

Wall Street e le borse asiatiche

Wall Street ha chiuso debole e mista. Dow Jones +0,3%, S&P500 +0,1%, Nasdaq -0,1% con Apple che riporta un crollo del 40% delle vendite dei Mac nel primo trimestre, peggior dato tra i produttori di computer. Il dato mette così anche Apple tra le big tech in difficoltà in controtendenza rispetto alle cripto e a Bitcoin. Wall Street risente anche le stime di Factset per quanto riguarda la stagione delle trimestrali, la prima del 2023, con i profitti che potrebbero flettere del 6,8%.

Buona seduta per le borse asiatiche, in primis Tokyo, +1,2% sulle indiscrezioni secondo cui Berkshire Hataway, compagnia di Warren Buffet, sta valutando l’idea di incrementare l’esposizione sul mercato giapponese. Lieve rosso per i mercati cinesi, Shanghai -0,2%, con l’inflazione che sale meno del previsto su base annuale: +0,7% a marzo rispetto all’1% del consensus e al dato di febbraio, la crescita più bassa da settembre 2021.

Valute, materie prime, bitcoin: il punto

Battuta d’arresto per il dollaro dopo quattro sedute consecutive: -0,2% in avvio a 102,3. Euro dollaro prova a riavvicinarsi a quota 1,09 (+0,3%). Ne approfittano anche l’oro, che mantiene i 2.000 dollari l’oncia, e l’argento (grafico sotto), appena sotto i 25 dollari (+0,4% per entrambi i metalli preziosi). Occhio a Bitcoin, di nuovo sopra i 30.000 dollari come non accadeva da 10 mesi, in scia al dato dell’inflazione Usa atteso per mercoledì in ulteriore calo e la crisi delle banche che appare ormai alle spalle. Stabile il petrolio in area 80 dollari al barile, aspettando le stime nel breve periodo in uscita questo pomeriggio.

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