Era un risultato per certi versi atteso ma è comunque una conferma che consente a Monte dei Paschi di Siena di proseguire lungo il percorso di risanamento. Stamane, ha comunicato la banca guidata da Luigi Lovaglio, ha annunciato infatti il via libera della Banca centrale europea alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro, passo importante nella direzione di messa in sicurezza del gruppo.
L’autorizzazione, spiega Rocca Salimbeni nella nota, si aggiunge al completamento dell’iter autorizzativo da parte della ‘DG Competition’ della Commissione europea.
Le tappe dell’aumento
Ora l’operazione andrà al vaglio dell’assemblea dei soci prevista il prossimo 15 settembre, anche se il risultato è scontato considerando che il ministero dell’Economia controlla il 64% della banca e anche l’endorsement dei proxy advisor Iss e Glass Lewis che la scorsa settimana avevano raccomandato agli azionisti di Mps di votare a favore dell’aumento di capitale ritenendo le motivazioni alla base dell’operazione “convincenti”.
Nel dettaglio dell’operazione, Mps dovrà effettuare un’operazione di mercato con l’apporto di investitori privati – che dovrebbero investire 900 milioni nella banca mentre il mef 1,6 miliardi – che andrà poi nuovamente privatizzata. A oggi il consorzio di pre-garanzia conta, oltre a Mediobanca, Bofa, Credit Suisse e Citi, anche Santander, Barclays, Société Générale e Stifel. Le banche, insieme al vertice del Monte e al Tesoro, sonderanno il mercato nella seconda metà di questo mese per verificare la praticabilità dell’aumento tenendo conto soprattutto del contesto macroeconomico e dello scenario italiano in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.