Arte e beni da collezione, dopo il boom del 2022, il 2023 scorre con fisiologico assestamento, registrando un calo di fatturato complessivo a livello globale del 3% circa. Le incertezze macroeconomiche, che hanno ridotto i flussi verso i mercati alternativi e le nuove tensioni geopolitiche, hanno entrambi generato prudenza sia dal lato degli acquirenti che da quello dei venditori. È quanto emerge dall’edizione 2024 del report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. “Un’analisi approfondita del mercato”, spiega Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader durante la presentazione.
Arte e beni da collezione: le opere da 10 milioni di dollari in contrazione, crescono
La fascia di opere superiore ai 10 milioni di dollari ha vissuto una forte contrazione (-22%,2) rispetto all’anno precedente. Confermata la presenza anche nel 2023 dei nuovi acquirenti, soprattutto under 40, spesso giovani, e proprio le new entry hanno fatto crescere le quotazioni degli artisti emergenti. Le major internazionali hanno registrato tra il 30% e il 50% di nuovi acquirenti, di cui un terzo appartenenti alle generazioni dei millennial e gen Z. “Notiamo nuovi top spender che vengono dalla tecnologia con un gusto diverso da quello dei classici collezionisti”, sottolinea Pietro Ripa, Private Banker Fideuram.
I top lot dell’anno nei passion asset
Tra i top lot dell’anno, nel comparto dei passion assets, ossia gli elementi iconici di interesse dei nuovi collezionisti come borse, sneaker, orologi e vini che non comprendono la pittura, si segnala la vendita del diamante The Blue Royal per 44 milioni di dollari da Christie’s a novembre. Ancora, la più antica copia della Bibbia ebraica venduta a oltre 38,1 milioni di dollari. “Il trend che osserviamo è che l’arte associata allo status symbol, come avveniva nel collezionismo tradizionale, è meno forte”, spiega Barbara Tagliaferri, Art&Finance Coordinator di Deloitte Italia.
Macrotend del mercato: stallo per gli nft e cryptoarte, New York e Asia guidano le piazze
È stallo per gli nft e la cryptoarte, già nel 2022 in sofferenza ma il 2023 conferma l’indebolimento, nonostante una legge di regolamentazione: il nuovo MiCa per le cripto-attività. New York ha confermato il suo primato indiscusso come piazza internazionale. La riapertura di Hong Kong dopo la chiusura pandemica ha però registrato nuovi record. E per l’anno in corso quali fattori sono da tenere in considerazione. “Nel 2024 è wait and see perché tre mega fattori, conflitti internazionali, soprattutto il Medio Oriente per presenza della comunità alto-spendente, la crisi immobiliare in Cina e i 72 Paesi al voto, possono avere un impatto significativo”, chiarisce Ripa.
La top 3 delle opere più costose vendute all’asta nel 2023
Quali sono le opere vendute all’asta ad un prezzo più alto nel 2023? Al primo posto si trova Pablo Picasso con l’opera Femme à la montre (vendita di Sotheby’s per 139,4 milioni di dollari).
Al secondo troviamo la Dame mit Fächer di Gustav Klimt (Sotheby’s per 106,8 milioni di dollari). Terzo posto per Le bassin aux nymphéas (Christie’s per 74,0 milioni di dollari).
Tuttavia i top lot, ovvero i beni pittorici aggiudicati per un prezzo minimo di 2 milioni di dollari, la fascia più esclusiva del mercato, hanno registrato una diminuzione della vendita del -11,7% rispetto al 2023.