Acciai Speciali Terni, azienda specializzata nella produzione di acciaio inox di alta qualità, torna dopo 27 anni in mani italiane e passa al gruppo Arvedi. Viene a crearsi così un polo dell’acciaio da 5,7 milioni di tonnellate.
A vendere è stato il gruppo tedesco ThyssenKrupp, che si riserva, da qui al closing atteso per metà 2022, di valutare la possibilità di mantenere una quota di minoranza.
Per Giovanni Arvedi, fondatore e presidente del gruppo, si tratta di “un’operazione di rafforzamento” della società, in quanto “ne completa, in una sinergia industriale, il mix produttivo”. Il valore della transazione non è stato reso noto, ma stando a indiscrezioni dovrebbe collocarsi sulla parte alta della forchetta di 500-700 milioni stimata a inizio gara. Gara che ha visto la partecipazione di altre realtà industriali tra le quali il gruppo Marcegaglia.
Per ThyssenKrupp la cessione dell’asset italiano è legata al piano industriale avviato l’anno scorso dalla ceo Martina Merz, che ha ridisegnato il perimetro per riallineare l’equilibrio economico del gruppo anche tramite la cessione di alcuni business non core, tra questi, per esempio, la divisione Elevators, che è stata venduta ai fondi Cinven e Advent alla cifra record di 17,2 miliardi.
L’annuncio dell’aggiudicazione arriva, non a caso, a pochi giorni dalla pubblicazione dei conti del gruppo tedesco, che chiude l’anno fiscale al 30 settembre.
Golden power
Nella valutazione delle offerte vincolanti, oltre all’offerta economica, sono state al centro dell’attenzione anche il piano industriale e le garanzie sull’occupazione, nonché la nazionalità dell’acquirente. L’operazione è stata infatti monitorata dal ministero dello Sviluppo economico guidato da Giancarlo Giorgetti, che aveva fatto trapelare l’ipotesi dell’esercizio della golden power nel caso in cui l’impianto fosse finito in mani straniere. “Il governo ha seguito con la dovuta attenzione e discrezione tutta la vicenda e oggi siamo soddisfatti per il risultato positivo della vendita dell’Ast di Terni — ha affermato il ministro —. Questa conclusione rappresenta un tassello importante per la valorizzazione e il rilancio dell’acciaio italiano”.
Gli advisor
La strategic financial advisory è stata affidata a CC & Soci. Sul deal, in particolare, hanno lavorato Claudio Costamagna, executive chairman, Sara Polatti, director e project leader, e Alessandro Caselli, analyst.
Al fianco di Arvedi anche BNP Paribas, che ha operato con un team coordinato da Claudio Franco, head of coverage industrial, Giulio Cantarelli, managing director, Remko Sloot, managing director, Jacopo Galeazzi, director, Eleonora Petrini, associate, e Lorenzo Mannucci, analyst.
Arvedi è stata assistita da un pool di studi e consulenti italiani coordinati dal general counsel Livia Schizzerotto. In particolare, gli aspetti contrattuali sono stati seguiti dallo studio Zoppini e Associati, nelle persone del naming partner Andrea Zoppini e dal partner Giulio Angeloni (a destra nella foto in pagina).
Clifford Chance ha assistito l’acquirente, con team guidato dal partner Umberto Penco Salvi e composto dalla counsel Francesca Casini, dall’associate Giulio Pelizza, da Mariasole Rinciari e da Dario Carnazza del team corporate di Milano, per i profili antitrust e regulatory dal partner Luciano di Via e dal senior associate Pasquale Leone, dalla partner Simonetta Candela per i profili labour e dai partner Christoph Holstein e Sandra Thiel per i profili di diritto tedesco.
Lato tax Arvedi è stata assistita da Maisto e Associati, con un team composto dal fondatore, Guglielmo Maisto, dai partner Roberto Gianelli e Andrea Parolini e dagli associati Sara Montalbetti e Riccardo Maffi.
Gli aspetti di compliance ambientali sono stati seguiti da Alessandra Barocci dello Studio Barocci e da Alessandro Casula, da Elena Tasca e da Giulia Tettamanti di Greenheadlight.
ThyssenKrupp è stata affiancata da Chiomenti. In particolare, lo studio legale ha assistito il venditore per i profili di diritto italiano dell’operazione, con un team multidisciplinare di cui ha fatto parte anche il presidente Francesco Tedeschini e coordinato dal partner Andrea Sacco Ginevri (a sinistra nella foto in pagina) e composto dagli associate Fabiana Giordano e Lorenzo Locci per i profili corporate – M&A, dal partner Giulio Napolitano e dall’associate Luca Masotto per i profili regulatory, dal partner Francesco D’Alessandro e dall’associate Alessandro Varvaressos per i profili di diritto ambientale, dal partner Marco Di Siena per i profili di diritto tributario e dal partner Marco Serpone per i profili di diritto antitrust.
Gleiss Lutz ha assistito il venditore con un team guidato dai partner Alexander Schwarz e Thomas Menke e coordinato dall’associate Reimund Marc von der Höh.
Thyssenkrupp è stata assistita da EY per i servizi di due diligence finanziaria, con un team guidato dal partner Enrico Silva e dalla senior manager Pasqualina Cosentino, e di supporto al carve-out, con un team guidato dal partner Giuseppe Donatelli e dal senior manager Stefano Tavoni.
Arvedi, inoltre, è stata assistita da un altro team di EY, guidato dal partner Matteo Cerri e dalla manager Stephanie Capella.