L’economia italiana è caratterizzata dalla presenza di numerose piccole e medie imprese, molte delle quali a conduzione familiare. I recenti shock economici determinati dal Covid, dalla guerra in Ucraina e ultimo dall’inflazione, hanno portato alcuni imprenditori ad accelerare i processi di aggregazione e di sviluppo per competere sui mercati internazionali. Astraco, società di advisory indipendente attiva da gennaio 2018, ha come obiettivo quello di accompagnare le aziende in un percorso di crescita non solo industriale ma anche sostenibile.
In un colloquio con Dealflower, il team di Astraco, composto da Nino Dell’Arte (in foto), managing partner e ceo; Laura Della Chiara, partner – investment team and fundraising; Bernardo Calculli, partner – investment team and deal origination; Gianni Dini, partner – sustainability and portfolio management, ha fatto il punto sullo stato dell’arte, fornendo una view su quello che sarà il prossimo futuro.
Il contesto
Secondo Astraco “una economia come quella italiana caratterizzata da Pmi spesso a conduzione familiare vive una grande preoccupazione, soprattutto da parte dei proprietari delle aziende. In uno scenario così volatile, bisogna avere il coraggio e la visione di investire perché ci sono delle opportunità di irrobustimento. Noi ci poniamo come interlocutore che cerca di entrare nel capitale delle aziende che sono sane e che hanno davanti la questione del passaggio generazionale e che, allo stesso tempo, cercano un partner che dia una visione di lungo periodo“.
Se ne deduce che “le opportunità di allargare la base azionaria e far entrare degli operatori che possano aiutare ad affrontare la successione generazionale diventa più cogente. Capita quindi che l’imprenditore non sia pronto da un punto di vista culturale ma sia spinto da una motivazione operativa. Sotto questo punto di vista riteniamo essere un partner ideale per un imprenditore di una media azienda italiana che ha di fronte il problema della successione generazionale”.
L’Italia
“Le imprese italiane spesso sono le ultime a fermarsi e le prime a ripartire. Ogni volta che c’è da rimboccarsi le maniche, l’Italia ha sempre avuto delle grandi idee: siamo un esempio industriale nel mondo e ci sono figure manageriali incredibili. Investiamo in un paese che da tanto, cosa che non si trova altrove. Crediamo nell’internazionalizzazione spinta e pensiamo che la collaborazione con altri soggetti all’estero sia crescita una crescita delle risorse oltre che di business. Il nostro è un approccio sostenibile. Facciamo nostra la cosiddetta Economia delle praterie: le risorse naturali sono finite e devono essere usate con rispetto e parsimonia. Ciò vale anche per quanto riguarda le risorse delle aziende; è il nostro mantra nei nostri investimenti.
La solitudine dell’imprenditore
Una componente importante con cui fare i conti, fa notare il team di Astraco, “è la solitudine dell’imprenditore che noi rileviamo molto spesso come movente per cercare un supporto all’esterno. L’imprenditore da un lato accentra su di sé il potere decisionale ma dall’altro ciò fa si che davanti alle decisioni importanti si senta solo. Per questo c’è ancora più bisogno di un forte supporto decisionale e manageriale; magari anche monetizzando una parte del lavoro fatto in passato per poi sentirsi più leggero per traghettare l’azienda”.
Sotto questo punto di vista ci sono molte opportunità ed ecco perché Astraco continua a scommettere sull’Italia. “La nostra pipeline è molto ricca che varia in diversi settori: industriali, componentistica, packaging e alimentari. In questo momento abbiamo in esame oltre 20 opportunità di investimento, alcune legate ad aziende dove siamo già soci e quindi si tratta di opportunità di add on dove le aziende stanno valutando di aumentare il loro perimetro operativo; altre sono aziende che funzionano bene e dove l’imprenditore vuole sentirsi meno solo e ha il tema della successione generazionale da affrontare. In questo contesto attraverso il nostro intervento può sbottigliare due dimensioni: una di risoluzione del passaggio generazionale e l’altro di aggregazione e crescita industriale.
Il 2023
Il team di Astraco non ha dubbi: l’anno che sta per arrivare avrà luci e ombre. “Sarà controverso e per certi aspetti migliore del previsto. Il nostro è un mestiere di medio lungo periodo. Dobbiamo investire in società dove ci sono opportunità di creazione di valore. In un momento di grande incertezza come quello che stiamo vivendo notiamo delle opportunità. Siamo convinti che ci approcciamo a vivere un 2023 molto positivo per chi vuole investire e chi vuole proporsi come soggetto per risolvere il problema della successione generazionale e per avviare processi di irrobustimento e di consolidamento con altre realtà per competere a livello internazionale”.