L’offerta pubblica di acquisto su Atlantia, promossa il dieci ottobre scorso dalla famiglia Benetton insieme al fondo americano Blackstone, si è chiusa venerdì 11 novembre con un’adesione di poco meno di 448 milioni di azioni, pari al 54,249% del capitale sociale dell’emittente. Ciò porta il consorzio a detenere complessivamente circa 721 milioni di azioni, rappresentative del 87,350% del capitale sociale di Atlantia, a un passo dalla soglia del 90% per l’offerta obbligatoria.
La società ha quindi deciso di ritirare i titoli che saranno pagati il 18 novembre e di riaprire i termini dell’offerta, tra il 21 e il 25 novembre. L’obiettivo è dare più tempo ai soggetti interessati di aderir all’Opa lanciata a 23 euro per azione e per un valore complessivo di 18 miliardi di euro. Tecnicamente quindi occorrerà ancora qualche giorno per avere l’esito definitivo ma, al netto di sorprese dell’ultimo momento, la società si appresta a salutare Piazza Affari.
Schema Alfa (interamente controllata da Schemaquarantadue che a sua volta fa capo per il 65% di Sintonia Spa – controllata al 100% da Edizione), nella serata di venerdì in una nota ha fatto sapere che “si riserva di proporre ai competenti organi dell’emittente e dell’offerente di conseguire il delisting mediante la fusione per incorporazione dell’emittente nell’offerente o in un’altra società non quotata, inclusa una società di nuova costituzione, appartenente al medesimo gruppo dell’offerente”.
La governance di Atlantia
Per quanto riguarda la squadra Giampiero Massolo (nella foto) sarà confermato alla presidenza, mentre le deleghe operative dovrebbero essere conferite ad Andre Rogowski, attuale direttore finanziario di Abertis. La nomina, che salvo sorprese dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime settimane, chiude il percorso di discontinuità che a Ponzano Veneto è stato impresso dopo la nomina di Alessandro Benetton alla guida della cassaforte Edizione.
La scelta del futuro direttore finanziato tocca invece al fondo Blackstone: in questo caso in pole ci sarebbe Tiziano Ceccarani, attuale cfo del gruppo e capo della finanza di Atlantia dal 2019. Ceccarani ha un lungo passato ai vertice di Poste Italiane ( e dei pagamenti di Poste Pay), Terna ed Enel.
Altantia si appresta dunque a lasciare Piazza Affari ma sarà saldamente controllata dalla famiglia Benetton insieme a nuovi e vecchi soci, che sarebbero orientati a confermare parte della squadra di manager per partire subito con le gare, tra cui quella per la tangenziale di Atene (dove Atlantia è già in short list) e per la nuova concessione in Puerto Rico.
Obiettivi dell’Opa
L’operazione è finalizzata a sostenere pienamente la strategia di investimento a lungo termine, l’attuale piano industriale e la crescita sostenibile di Atlantia e fornire, inoltre, il supporto e le risorse necessarie affinché Atlantia sia in grado di cogliere le opportunità di investimento che si presenteranno nel settore delle infrastrutture e della mobilità e consolidare la sua posizione di leadership in tale settore. Sotto il controllo della famiglia e come società non quotata, caratterizzata da una maggiore flessibilità operativa e organizzativa, nonché dalla possibilità di accedere a fonti di capitale a lungo termine più ampie e dotate di maggiore flessibilità, “Atlantia sarà in grado di accelerare la sua strategia di investimento e di creazione di valore”.