Autogrill ha varato un aumento di capitale per un ammontare massimo di quasi 600 milioni di euro.
Il cda della società attiva nella ristorazione per chi viaggia, si legge in un comunicato, ha esercitato la delega conferita dall’assemblea il 25 febbraio scorso.
In esecuzione dell’aumento saranno emesse massime 130.633.542 nuove azioni ordinarie Autogrill, prive di valore nominale, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di tredici titoli ogni venticinque posseduti, al prezzo di sottoscrizione di 4,59 euro per ciascuna azione, da imputarsi per 0,59 euro a capitale sociale e per 4 euro a sovrapprezzo. Il controvalore massimo dell’offerta è pari a 599.607.957,78 euro.
Il prezzo di offerta incorpora uno sconto del 27,9% rispetto al prezzo teorico ex diritto, calcolato secondo le metodologie correnti, sulla base del prezzo di riferimento dell’8 giugno.
I diritti di opzione saranno esercitabili dal 14 al 29 giugno e saranno negoziati dal 14 al 23 giugno.
Schematrentaquattro, l’azionista di maggioranza di Autogrill, si è impegnato irrevocabilmente a sottoscrivere e liberare tutte le azioni spettanti in opzione, pari al 50,1% del capitale sociale.
Nel caso di integrale sottoscrizione e liberazione dell’aumento, i proventi, determinati al netto delle spese, saranno pari a circa 578 milioni.
L’advisor
Lazard opera in qualità di advisor finanziario della società. Lazard agisce con un team formato da Massimo Pappone (managing director, nella foto), Alessandro Foschi (managing director), Lorenzo Gazzetta e Francesco Berri.
Le banche
Citigroup Global Markets Limited, Credit Suisse Securities, Sociedad de Valores, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCredit Bank agiscono in qualità di joint global coordinator.
BofA Securities Europe opera come co-global coordinator e joint bookrunner.
Banca Akros, Crèdit Agricole Corporate and Investment Bank, Coöperatieve Rabobank e Société Générale svolgono il ruolo di co-lead manager e joint bookrunner.
Le banche del collocamento hanno siglato con l’emittente un contratto di underwriting, assumendo l’impegno di sottoscrivere e liberare, disgiuntamente e senza alcun vincolo di solidarietà tra loro, le azioni rimaste eventualmente inoptate al termine dell’offerta, fino all’importo massimo di 295.399.855,53 euro.