Avvio di settimana debole per le borse europee, che al contrario la scorsa avevan0 registrato consistenti progressi, continuando a percorrere la strada del rialzo imboccata a inizio anno. Il Ftse Mib segna -0,5% in avvio, a 26.816 punti. Ma anche Francoforte -0,67% con 15.373, Parigi a -0,85% con 7173 e Londra 0,56% con 7.858. Lo spread aumenta a 177 punti, con il differenziale tra Btp e Bund tedeschi in salita del 1,97%, contro la chiusura di venerdì a 173 punti. Il rendimento dei Btp a dieci anni che si attesta a +3,98%.
L’apertura a ribasso delle principali piazze europee segue anche la scia globale in seguito l’uscita dei dati dell’occupazione negli Stati Uniti più forti del previsto. In questo modo la Federal Reserve ha più spazio per aumentare i tassi di interesse.
A Milano l’attenzione, però, rimane concentrata sulle banche, spinte dalle prospettive di tassi in rialzo. Al tempo stesso, però, gli operatori si interrogano sulle operazioni straordinarie che potrebbero essere annunciate. Intanto sia Intesa Sanpaolo che Banco Bpm hanno escluso una integrazione con Banca Mps.
Continua poi a pieno ritmo la stagione delle trimestrali. Domani in uscita quelle di Banco Bpm, Bnp Paribas e Fineco, mentre seguiranno mercoledì 8 le trimestrali di Banca Mediolanum, Bper Banca, Société Generale. Giovedì 9, invece, sarà il turno di Credit Agricole, Credit Suisse, Enel, Mediobanca e Unipol.
Non solo trimestrali: l’agenda macro
A dicembre aumentano del 3,2% gli ordini di fabbrica in Germania, superando le previsioni di mercato del 2% e invertendo il crollo del 4,4% rivisto al ribasso del mese precedente. La ripresa è stata sostenuta dall’aumento degli ordini su larga scala, in particolare nella produzione di apparati per la distribuzione dell’energia elettrica, motori e turbine, macchine aeronautiche e spaziali. Escludendo gli ordini su larga scala, nel mese si è registrato un calo dello 0,6%. In crescita anche gli ordini sia per la domanda interna (5,7%) che estera (1,2%). I nuovi ordini dall’area euro sono aumentati del 9,8%, mentre gli ordini dal resto del mondo sono diminuiti del 3,8%.
Sempre sul fronte macro sale anche l’attesa per la pubblicazione dell’andamento delle vendite al dettaglio europee anno su anno di dicembre in uscita alle 11 (stima -2,7% contro 2,8% di novembre). Sarà inoltre importante seguire il dato preliminare sull’inflazione tedesca (giovedì alle 14), prevista in crescita all’8,9% (8,6% di dicembre).
Da monitorare poi (dalle 9.30) anche l’uscita dell’indice pmi dei responsabili degli acquisti del settore costruzioni italiano (fino ad ora a 47 punti) del mese di gennaio. Sempre alla stessa ora uscirà anche l’indice pmi sul settore edile tedesco, sempre del primo mese dell’anno.
Storie di borsa: bene Intesa e Banco Bpm
Sul listino milanese torna come miglior titolo dell’apertura Telecom Italia con +3,49%. Seguono le banche Intesa Sanpaolo con +1,29%, sulla scia dei conti positivi di venerdì, e Banco Bpm con +0,56%. Durante l’Assiom Forex, se il ceo di Intesa Carlo Messina ha definito la banche “troppo grande” per intervenire in Banca Mps, l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna ha anche lui allontanato i sospetti di un possibile intervento perché “troppo piccoli”.
D’altra parte vendite su Moncler (-1,67%), come anche Interpump Group (-1,54%) e Stmicroelectronics (-1,48%).
Mercato valutario
L’indice del dollaro si rafforza intorno a 103 punti dopo essere salito di oltre l’1% nella sessione precedente, poiché i dati sull’occupazione negli Stati Uniti più forti del previsto suggeriscono maggior spazio di manovra per la Federal Reserve nell’aumentare i tassi di interesse. L’economia statunitense ha poi aggiunto 517mila posti di lavoro a gennaio, il massimo da luglio e molto più delle aspettative di mercato (185mila unità). Tuttavia, l’indice rimane in ribasso di circa il 10% rispetto al picco di settembre a causa dei segnali di raffreddamento dell’inflazione negli Stati Uniti e poiché la Federal Reserve ha aumentato i tassi di 25 punti base a febbraio, mentre il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che il “processo disinflazionistico è iniziato”.
Ora gli investitori però guardano al discorso di Powell davanti all’Economic Club di Washington di domani per ottenere chiarezza sui piani politici della Fed.
Anche l’euro dollaro si è riposizionato in area 1,07 (come indicato nel grafico sotto) dopo aver toccato 1,1034 dollari giovedì per la prima volta dallo scorso aprile. Gli investitori, infatti, i sono rivolti al dollaro dopo i forti dati sull’occupazione negli Stati Uniti.
Materie prime
Si stabilizza il prezzo del petrolio, sopra i 73 dollari al barile (come indicato nel grafico sotto), dopo che il direttore esecutivo dell’Eia Fatih Birol ha affermato durante il fine settimana che l’economia cinese potrebbe fare un rimbalzo più forte del previsto aumentando così la domanda di greggio. Domenica è entrato in vigore anche un divieto europeo sulle importazioni marittime e limiti di prezzo per i prodotti petroliferi russi.
L’Opec (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) ha poi recentemente deciso di mantenere la sua attuale politica di produzione, con il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, che ha affermato durante il fine settimana che il regno rimarrà cauto sull’aumento dell’offerta.
Si continuano a monitorare i prezzi del gas europeo, attorno a 58 euro per megawattora, vicino a livelli mai visti da settembre 2021 e dopo un calo del 25% a gennaio, con prospettive di rialzo per un abbassamento delle temperature la prossima settimana. In Europa, infatti, le temperature dovrebbero scendere la prossima settimana, aumentando così la domanda di riscaldamento domestico. Nel frattempo, gli impianti di stoccaggio nell’Unione europea rimangono pieni a circa al 72%, di molto al di sopra della media decennale (54%) in quuesto periodo dell’anno.
L‘oro, infine, rimane sotto i 1.880 dollari l’oncia, attestandosi vicino ai livelli più bassi in un mese in mezzo dovuto anche a una forza generale del dollaro.