I mercati azionari europei danno avvio alla giornata con un’apertura positiva, mentre gli investitori attendono con cautela il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell che si terrà nella giornata di oggi alle 18 (ore italiane) all’Economic Club di Washington per ulteriori indizi sui piani politici della banca centrale. A Milano il Ftse Mib segna +0,42% con 27.134 punti; Francoforte e Londra lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,84% con 15.346 punti e lo 0,82% con 7837 punti. Scende di più Parigi con -1.34% e 7.137 punti.

Lo spread cala a 175 punti, con il differenziale tra Btp e Bund tedeschi in calo del 1,04%, contro la chiusura di lunedì a 177 punti. Il rendimento dei Btp a dieci anni che si attesa a +4,01%.

Non solo trimestrali: l’agenda macro

La Reserve Bank of Australia ha alzato i tassi di 25 punti base al 3,35% durante la riunione di febbraio, in linea con le previsioni di mercato. Si tratta del nono rialzo dei tassi dal maggio dello scorso anno, portando i costi di indebitamento a un livello mai visto da settembre 2012 e portando un totale di 325 pb di aumenti, il più netto inasprimento annuale dal 1989.

L’obiettivo della banca centrale, infatti, è quello di di riportare l’inflazione nella fascia del 2-3%, prevedendo che la lettura si attesterà al 4-3/4% quest’anno e intorno al 3% entro la metà del 2025.

Sempre sul fronte macro, la produzione industriale tedesca è diminuita drasticamente del 3,1% su base mensile nel dicembre del 2022, dopo un aumento dello 0,4% rivisto al rialzo a novembre. Un dato peggiore rispetto a quanto previsto dal mercato con un calo dello 0,7%: si tratta del calo più marcato della produzione industriale da marzo 2022. Rispetto a dicembre 2021, la produzione industriale è diminuita quindi del 3,9% e considerando l’intero 2022, la produzione industriale è stata inferiore dello 0,6% rispetto all’anno precedente e del 5% rispetto all’anno pre-pandemia (2019).

Si attendono poi nella giornata di oggi le trimestrali di Banco Bpm, Bnp Paribas e Fineco. Mentre seguiranno domani quelle di Banca Mediolanum, Bper Banca, Société Generale e giovedì 9 quelle di Credit Agricole, Credit Suisse, Enel, Mediobanca e Unipol.

Italgas migliore a Piazza Affari

Sul listino milanese in vetta energia e gas. Il titolo migliore dell’apertura è quello di Italgas, il distributore di gas naturale in Italia (terzo in Europa), con +1,98%. Seguono poi il produttore di tubi per l’esplorazione e la produzione di gas Tenaris (+1,49%) e la società di infrastrutture energetiche  Snam (+1,47%). D’altra parte, i titoli a segnare la performance peggiore sono Inwit (-0,69%), che segna un leggero calo nonostante la crescita delle ultime settimane e la tendenza negative invece registrata dai giganti europei delle telecomunicazioni, il gruppo specializzato nella produzione di cavi Prysmian (-0,64%) e Azimut Holding (-0,51%).

Mercato valutario

L’indice del dollaro si stabilizza intorno a 103,5 punti dopo aver guadagnato oltre il 2% nelle ultime tre sessioni. Anche l’euro dollaro continua a rimanere al di sotto di 1,08 dollari (come indicato nel grafico sotto), dopo aver toccato giovedì scorso per la prima volta dallo scorso aprile 1,103 dollari.

Materie prime

I prezzi del petrolio salgono verso i 75 dollari al barile (come indicato nel grafico sotto), si tratta della seconda sessione consecutiva a causa delle preoccupazioni sull’offerta e l’ottimismo sulla ripresa della domanda cinese. Le operazioni presso il terminal petrolifero di Ceyhan, nel sud della Turchia, che può esportare fino a 1 milione di barili di greggio al giorno, sono state sospese per precauzione dopo che il forte terremoto ha colpito la regione.

Goldman Sachs ha anche alzato le sue previsioni per la domanda di petrolio cinese nel quarto trimestre del 2023 a 16 milioni di barili al giorno, in aumento di 400mila barili al giorno rispetto a una stima precedente.

Continuano ad oscillare tra i 57 e i 58 euro per megawattora i prezzi del gas europeo, vicino a livelli mai visti da settembre 2021 e dopo un calo del 25% a gennaio.

L’oro, invece, si mantiene ancora sotto i 1,8 dollari l’oncia, oscillando vicino ai livelli più bassi registrati in un mese in mezzo.

Lascia un commento

Articolo correlato