Banca Valsabbina ha cartolarizzato crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari erogati alle piccole e medie imprese per un importo complessivo di 1,4 miliardi di euro.
L’operazione, si legge in un comunicato, “permette a Banca Valsabbina di rafforzare ulteriormente la dotazione di strumenti finanziari disponibili per operazioni di rifinanziamento alla Bce, con il fine ultimo di aumentare ulteriormente gli impieghi nei confronti delle pmi”.
Il deal
Il primo step ha previsto la cessione di un portafoglio di crediti derivanti da 1.772 mutui ipotecari e chirografari, per un importo pari a circa 503 milioni, alla società veicolo per la cartolarizzazione Valsabbina SME 3 SPV.
La società veicolo ha emesso due tranche di titoli Abs con struttura cosiddetta partly paid: una tranche senior per un importo nominale di 980 milioni di euro e una tranche junior per 420 milioni di euro, quest’ultima non dotata di rating.
Nel corso del mese di novembre Banca Valsabbina cederà un secondo portafoglio iniziale di circa 880 milioni di euro, con il quale verrà conclusa la fase di conferimento iniziale.
L’operazione prevede un primo periodo (revolving), della durata di due anni,
durante i quali la società veicolo potrà acquistare da Banca Valsabbina ulteriori crediti derivanti da mutui ipotecari e chirografari, utilizzando gli incassi relativi ai mutui precedentemente ceduti.
La nota senior è quotata sul segmento ExtraMOT PRO di Borsa Italiana.
Le agenzie di rating coinvolte, Moody’s e DBRS, hanno assegnato alla classe senior i rating “A2 (sf)” e “A (high) (sf)”.
Gli advisor
L’operazione è stata strutturata con l’assistenza di Banca Finint in qualità di arranger.
Hogan Lovells ha agito in qualità di transaction legal counsel. Il team di Hogan Lovells è composto dal socio Corrado Fiscale (nella foto a destra), dall’associate Diego Guardí e dai trainee Alessia Cipitì e Pietro Castoldi. La counsel Serena Pietrosanti e la senior associate Maria Cristina Conte hanno prestato assistenza per i profili fiscali dell’operazione.
