Il sistema bancario sta vivendo un momento di grande trasformazione, con nubi all’orizzonte dopo le crisi dei due istituti americani e il salvataggio di Credit Suisse. Un cambiamento che riguarda anche le figure di alcuni manager che negli ultimi anni si sono succeduti alla guida delle principali banche del nostro Paese.
Alcuni grandi banchieri del panorama italiano, infatti, hanno deciso di cambiare pelle, abbracciando nuove sfide professionali in ambiti che sono ormai collaterali al sistema bancario italiano e non. Sicuramente il ritorno di Sergio Ermotti alla guida di Ubs ha riacceso i riflettori su quello che alcuni definiscono una seconda vita dei banchieri. Anche se diversi negli ultimi anni hanno deciso di cambiare casacca e di abbandonare la vita di banchiere.
Banche, la galassia Unicredit
Tra i nomi più celebri del panorama italiano c’è sicuramente quello di Federico Ghizzoni. Dopo aver raccolto il testimone di Alessandro Profumo (che attualmente ricopre il ruolo di ad di Leonardo), ha guidato la banca di Piazza Gae Aulenti dal 2010 al 2016. Ghizzoni può essere considerato il fautore della nascita di Unicredit 2.0 caratterizzatasi per una crescita interna con particolare focus sul private equity e sull’investment banking. Sotto di lui la banca ha implementato il sostegno all’export e agli investimenti internazionali.
Attualmente è presidente del consiglio di amministrazione di Rothschild Spa, controllata di Rothschild & Co, fra i leader mondiali della consulenza finanziaria e dell’investment banking. Dal 2020 è anche presidente di Clessidra Factoring. A guidare l’operatore finanziario dedicato al supporto delle imprese, anche in fase di risanamento è stato chiamato Gabriele Piccini, ex country manager Italy di Unicredit. Braccio destro di Ghizzoni, Piccini è stato tra i principali responsabili delle strategie commerciali negli ultimi venti anni della banca di Piazza Gae Aulenti.
Rimanendo sempre nella galassia Unicredit, un altro cambio di casacca è quello relativo a Roberto Nicastro. Entrato nell’istituto di credito nel 1997 come responsabile strategia, pianificazione e controllo dell’allora Credito Italiano, nel 2007 viene nominato deputy ceo di Unicredit. A lui si deve lo sviluppo la presenza della banca nell’Europa centro-orientale (attraverso l’acquizione/ristrutturazione di realtà come Bank Pekao). Lasciata piazza Gae Aulenti, Nicastro è stato chiamato dalla Banca d’Italia a guidare il salvataggio di Banca Etruria, Marche, Carife e CariChieti. Attualmente è senior advisor per Cerberus Capital e presidente di AideXa, un progetto di banca sfidante che mira a servire le piccole imprese.
Nuova vita anche per Jean Pier Mustier e Papa
Archiviati i quattro anni alla guida di Unicredit (dal 2016 al 2021 ) il manager francese nel 2021 ha deciso di lanciare una propria Spac, ossia un veicolo finanziario per raccogliere investimenti e acquisire aziende. La Spac è finanziata dall’asset manager Tikehau Capital e da Bernard Arnault, il patron del colosso del lusso Lvmh. Mustier ha portato a bordo Diego De Giorgi, ex Bank of America.
Diventato dg dal luglio 2016, Gianni Franco Papa ha lasciato l’incarico in Unicredit a metà del 2019 dopo una lunga carriera di circa 40 anni. Nel 2021 ha costituito Fi.Se, società di consulenza con sede a Milano che è diventata azionista al 33,35% di Zeta consulting, la società di advisory nata nel 2017 per opera della Leben di Giuseppe Vita, già numero uno della banca di Piazza Gae Aulenti. Dopo essere entrato nel board di Bper Banca, Nicastro ha anche debuttato nei consigli di Istituti Clinici Zucchi, Casa di Cura La Madonnina e H San Raffaele Resnati tutti di proprietà del gruppo San Donato della famiglia Rotelli.
La galassia di Mps
Nella complessa vicenda di Mps che ha lanciato il suo ultimo aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro a fine ottobre dello scorso anno, diversi banchieri hanno provato a risanare l’istituto di credito senese che oggi è controllato dal Mef con una quota superiore al 64%.
A cominciare da Alessandro Profumo entra in Mps nel 2012, in sostituzione di Giuseppe Mussari che ha abbandonato definitivamente la vita finanziaria tornando a fare l’avvocato a Catanzaro, sua città natale.
Profumo resterà presidente dell’istituto di credito senese fino al 2015, anno in cui la banca è riuscita a chiudere la semestrale in utile dopo tre anni di conti in rosso. Attualmente Profumo è amministratore delegato di Leonardo; un ruolo che ricopre dal 2017. In questi anni il manager ha contribuito alla crescita della società attraverso una serie di azioni (creazione di una nuova unità organizzativa dedicata alle attività commerciali, rafforzamento della rete diplomatica, un’unica funzione per la comunicazione a tutti gli stakeholder e una nuova organizzazione dedicata alle persone e all’istituzione di processi efficienti) che sono culminate nella presentazione del nuovo Piano Industriale 2018 – 2022.
Contestualmente alla nomina di Profumo alla presidenza di Mps, la guida dell’istituto di credito senese viene affidata a Fabrizio Viola. Il manager, inizialmente eletto dg in sostituzione di Antonio Vigini, guiderà la banca dall’ottobre del 2012 al 2016. A Siena il manager deve fronteggiare la grave crisi dell’istituto con un massiccio programma di licenziamento del personale e di chiusura di numerose filiali. Riesce tuttavia ad ottenere dal governo italiano un’iniezione di liquidità per un importo di 3,4 miliardi tramite i Tremonti bond. Nel 2014 vara un aumento di capitale da cinque miliardi che però non sarà sufficiente ad ottenere la promozione degli stress test da parte della Bce.
Il 6 dicembre 2016 Viola è nominato amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza; nelle stesse ore viene cooptato anche nel consiglio di amministrazione di Veneto Banca, con lo scopo di preparare la fusione dei due istituti bancari in crisi. Alla fine le sue realtà bancarie verranno comprate da Intesa Sanpaolo al prezzo di un euro.
Dal primo giugno 2022 Viola è stato nominato presidente di Aquileia Capital Services, società di Bain Capital Credit specializzata nella gestione del credito con sottostante immobiliare e con una forte expertise nel Real Estate.
Non solo banche. Anche private equity e consulenze
Alessandro Vandelli, ex amministratore delegato di Bper Banca, per 37 anni nell’istituto modenese ora controllato con il 19,9% da Unipol, parte anche dal private equity.
Il banchiere sostituito ad aprile 2021 da Piero Montani sulla tolda di comando di Bper è entrato a maggio di quest’anno nel consiglio di amministrazione della milanese Hyle Capital Partners, Sgr che gestisce fondi di private equity che investono nelle piccole e medie imprese italiane. A fine settembre Vandelli è stato nominato vicepresidente.
Chi invece ha deciso di abbracciare il mondo delle consulenze è Flavio Valeri. Dopo essere stato alla guida di Deutsche Bank Italia dal 2008 al 2020, oggi è presidente di Lazard in Italia. E’ anche presidente di Gardant, presidente dell’advisory committee di Dea Capital e senior advisor di Boston Consulting Group.
Un altro nome che al momento sembra essere intenzionato a rimanere lontano dalla scena bancaria, è Victor Massiah. Dal primo aprile 2007 al 30 novembre 2008 ha ricoperto il ruolo di dg in Ubi Banca. Il primo dicembre dello stesso anno viene nominato consigliere della banca, ruolo che lascerà ad agosto del 2020. Attualmente è docente presso l’Università Cattolica di Milano.