Uno scudo per lo spread. Questo l’argomento principale della riunione d’emergenza convocata per questa mattina da parte della Bce. Riunione che ha subito restituito un briciolo di ottimismo sui mercati del vecchio continente. Piazza Affari è stata la migliore con una chiusura in guadagno del 2,8%. Anche il diffeenziale di rendimento tra Btp e Bund si è ridotto fino a 220 punti base mentre il rendimento del decennale italiano, volato oltre il 4% ai massimi dal 2013, si è riportato al 3,9%.
Le decisioni della Bce
Nel documento redatto dalla Bce, si spiega che l’istituto “applicherà flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio Pepp (il programma di acquisti per l’emergenza pandemica Ndr), al fine di preservare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, condizione preliminare affinché la Bce sia in grado di realizzare i suoi mandato di stabilità dei prezzi”. Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di “conferire mandato ai pertinenti Comitati dell’Eurosistema insieme ai servizi della Bce per accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione da sottoporre all’esame del Consiglio direttivo“, in altre parola lo scudo anti spread, per l’appunto, in grado di impedire un aumento incontrollato degli interessi per i paesi periferici e più a rischio nel pagamento del proprio debito.
Wall Street aspetta la Fed
Anche Wall Street si muove positiva aspettando le decisioni della Fed questa sera. Il Nasdaq sale dell’1,6% di nuovo sopra gli 11.000 punti, mentre lo Sp500 cresce dello 0,9%. Il mercato ha ormai prezzato l’idea della Federal Reserve di alzare ancora i tassi d’interesse, stavolta di 75 punti base, mai così tanto dal 1994, per frenare l’inflazione ai massimi degli ultimi 41 anni, con buona pace di chi aveva previsto che il picco fosse ormai alle spalle.
Piazza Affari la migliore, bene i bancari
A Milano grande performance per il settore bancario, che ha beneficiato della decisione della Bce di tornare sui propri passi e cercare di frenare l’allargamento degli spread per i paesi più a rischio. Spiccano Finecobank, che registra i guadagni maggiori: +6,4%, seguito da Intesa Sanpaolo, +4,6%, da Unicredit e Bper Banca, vicini al +4%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Sull’agenda macro spicca il +0,7% (grafico sotto) della
produzione industriale cinese, nonostante
i lockdown serrati che proseguono ormai da mesi. Le aspettative erano per una contrazione dello 0,7%. Anche le
vendite al dettaglio sono migliori delle attese: il -6,7% di maggio è inferiore del -7,1% stimato dagli analisti e del -11,1% di aprile. Scende il
tasso di disoccupazione, al 5,9% al contrario del 6,1% previsto. In Europa il 5,2% di
inflazione in Francia rispecchia le attese, ma si tratta di un aumento di 40 punti base rispetto al +4,8% rilevato in precedenza.
La Russia taglia le forniture, schizza il prezzo del gas europeo
Sulle materie prime
spicca il prezzo del gas europeo in scia al taglio delle forniture della Russia ai danni di Germania e Italia. Le preoccupazioni sull’offerta rimangono persistenti, anche in virtù di quanto accaduto in Texas la scorsa settimana.
Freeport Lng, l’impianto di esportazione esplosa la scorsa settimana, ha spiegato che i lavori di riparazione richiederanno mesi: la struttura tornerà operativa solo entro la fine del 2022.
Circa il 68% del Gnl prodotto a Freeport viene spedito nel Regno Unito e nell’Ue. Inoltre l’impianto rappresenta quasi il 17% della capacità di liquefazione negli Usa. La carenza di offerta ha provocato una violenta volatilità sul
Natural Gas: ieri ha chiuso con un crollo del 16%, a 7,14 dollari per Mmbtu (minimi dal 10 maggio), mentre nella seduta odierna rimbalza quasi del 5%.
Rimbalzano i metalli, criptovalute: “The winter is coming”
Resta stabile il prezzo del
petrolio aspettando i dati sulle scorte settimanali: il
brent rimane appena sotto i 123 dollari al barile (+0,5%) mentre il
Wti viaggia appena sopra i 119 $ (+0,1%). Timido rimbalzo per i
metalli preziosi e industriali, il cui passo indietro nelle scorse sedute è dovuto principalmente al
sell off che ha caratterizzato i mercati e alla forza del dollaro:
l’oro vale 1.819 dollari l’oncia, in aumento dello 0,6%, anche
l’argento risale dell’1,6% a 21,3 $ (grafico sotto)
Nuovi minimi del bitcoin, che raggiunge i 20.340 dollari. Secondo alcuni analisti il crollo non sarebbe ancora concluso, c’è chi si attende un ulteriore caduta fino ai 12.500 $ mentre i media americani specializzati titolano ormai ovunque “The Crypto-Winter is coming”, in riferimento all’arrivo di un periodo prolungato di crisi relativa alle valute digitali. In questo senso Coinbase ha licenziato 1.100 dipendenti, Crypto.com ha annunciato il taglio di 260 posti mentre Blockfi ha già annunciato che rinuncerà al 20% dei propri lavoratori.
Valute, risalgono euro e sterlina
Sul fronte del mercato valutario, giù il dollar index che si riposiziona appena sotto quota 105 (-0,5%), la riunione straordinaria della Bce unita all’ipotesi scudo per gli spread più a rischio risolleva anche Euro Dollaro (+0,6) a 1,0488, rimane in area 1,2060 la sterlina (grafico sotto), ai minimi da maggio 2020, ma risale a sua volta dello 0,5%. Dollaro yen aggiorna i massimi dal 1998 a 105,39.