La storia è ormai nota. E Dealflower l’ha ripercorsa tutta nel carosello che potete leggere qui sotto. In attesa di compiere sessant’anni, il gruppo dei maglioncini colorati di Ponzano Veneto fondato nel 1965 ha celebrato, si fa per dire, l’ennesimo bilancio in rosso, una “tradizione” che dura dal 2013 e che non è piaciuta affatto a Luciano Benetton. Che qualche mese fa prima ha annunciato il proprio passo indietro, poi si è sfogato pubblicamente, denunciando in buona sostanza gravi mancanze professionali del suo staff manageriale (“Mi hanno tradito” aveva detto).
Il bilancio si era chiuso con l’ennesima perdita, un buco di 100 milioni per ammissione di Benetton stesso. Per un totale di 230 milioni di euro di rosso. Dimissioni per Benetton, rimosso anche dalla carica di Ceo uno dei manager giudicati responsabili del tracollo finanziario, ovverosia Massimo Renon, a favore di Claudio Sforza.
Con lui, e il nuovo Cfo Iacopo Martini, subentrato a Ugo Giorcelli in uscita sul finire dello scorso esercizio di bilancio, sembrava che un nuovo equilibrio potesse essere ritrovato in casa Benetton. E invece ecco un nuovo capitolo della telenovela. Martini si è dimesso da direttore finanziario. E quindi nuovo avvicendamento. L’ennesimo.
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Perché Iacopo Martini lascia e chi arriva al suo posto
Proveniente da Etro per essere alla guida della direzione finanziaria del gruppo, aveva tenuto le redini di Benetton anche nei tavoli con i sindacati, mettendoci la faccia e selezionato da Edizione, la controllante, già lo scorso febbraio. Non sono passati neanche sei mesi. E Benetton si ritrova a dover far fronte a un nuovo cambio di poltrone. Martini diventa così una figura di transizione, non confermata dal nuovo Ceo capitolino.
La sua sostituta proviene dall’Ilva, proprio come Sforza, in amministrazione straordinaria. Cristina Girelli, questo il nome del nuovo Cfo di Benetton, sarà operativa dal 2 settembre, ed è stata scelta anche dal Ceo di Edizione Enrico Laghi per il profilo specializzato nelle crisi d’impresa. Girelli si è formata laddove probabilmente non esiste gavetta migliore in questo senso, alla scuola del commissario straordinario Enrico Bondi in Parmalat, dov’è stata capo delle investor relation dal 2004 al 2007).
Dopo esperienze anche in Maire Tecnimont e Allianz, Girelli ha un trascorso in Alitalia, sempre in amministrazione straordinaria e come detto all’Ilva, dove ha lavorato con Sforza. Per la manager si tratta dunque di un nuovo inizio dopo dieci anni di lavoro nell’ambito del settore dell’acciaio. Come direttore commerciale è stato chiamato inoltre Paolo Venturini, dirigente con esperienza prevalentemente nell’Ict (tra le aziende dove ha lavorato in precedenza c’è Wind). Sforza presenterà il nuovo piano ai sindacati a fine settembre. Il 29 agosto aziende e sigle rinnoveranno invece quello sulle uscite volontarie.