Centomila dollari, ormai, non fa più notizia. E’ una soglia iconica. Che scriverà la storia. Una soglia attesa da tutti i criptomaniacs. Ma la domanda non è più se il bitcoin raggiungerà o mono questo traguardo. La domanda è diventata: quando la raggiungerà. E la risposta, chiaramente, è: “Molto presto”.

Gli analisti scommettono piuttosto quando arriverà a duecentomila dollari, il bitcoin. Ferdinando Ametrano, Ceo di Checksig, non è così ottimista, ma resta comunque ottimista: “Mi sbilancio ma non troppo e dico 140.000 dollari per il 2025, basta e avanza”.

E a chi gli chiede cos’è che potrebbe andare storto, la riposta è: “Sono ormai dieci anni che me lo chiedono. E di storto non c’è mai stato niente” anche se l’aliquota del 42% sulle plusvalenze cripto studiata dal governo italiano, considerata “iniqua”, “incostituzionale” e “dannosa” per l’innovazione tecnologica dal team di Checksig (vedi foto), qualche bastone tra le ruote potrebbe mettercelo tra gli investitori in Italia.

L’aura dei 100.000 dollari è comunque anche un contesto di grande ottimismo, risultato di una combinazione di fattori strategici: gli Etf su Bitcoin a gennaio che hanno aperto le porte agli istituzionali. L’halving di aprile ha ridotto l’offerta disponibile sul mercato. L’adozione di regolamento Mica sta preparando il terreno per un mercato dei capitali europeo competitivo a livello globale. Infine, l’elezione di Donald Trump, a novembre, forse l’unica variabile in grado di “mandare storto qualcosa” a livello globale.

Bitcoin, numeri straordinari nel 2024

Ottimismo, si diceva. Non lo dicono solo i 100.000 dollari in arrivo. Lo dicono anche altri numeri, forniti da Checksig, fintech italiana che offre soluzioni bitcoin e crypto per investitori privati e istituzionali.

Tra le cripto, a livello mondiale asset class da oltre 3 trilioni di dollari, il Bitcoin domina con il 60% e un valore di 1,9 trilioni. Ether, la seconda criptovaluta, è staccata a 400 trilioni. Non solo. E’ l’asset più performante in 9 degli ultimi 12 anni in assoluto. Quindi più dell’oro e dei mercati azionari, Nasdaq compreso. Mica per niente, la volatilità di Bitcoin è paragonabile a quella dei titoli tech Usa: come Tesla e Nvidia, più di Netflix, Amazon ed Apple.

In Italia il mercato cripto vale 2,7 miliardi di euro. Gli italiani in possesso di cripto presso intermediari sono 1,3 milioni, il 51% in più su base annuale, 3,2 milioni sono gli italiani invece che hanno investito in cripto (intermediari + self-custody). Gli investitori più rilevanti sono gli over 40.

Anche le banche centrali esposte su bitcoin

Il lancio dell’Etf Bitcoin ha inoltre, come già anticipato, favorito l’ingresso degli investitori istituzionali. Grandi aziende come Microstrategy, Tesla, Marathon Digital, ma anche governi, vedi Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Ucraina e Bhutan, e persino banche centrali, come quella Svizzera o il Fondo Sovrano Norvegese, hanno preso esposizione su Bitcoin.

Inoltre, sempre più intermediari finanziari regolamentati dall’Ue stanno lanciando servizi crypto per i loro clienti. Tra gli altri, Bnp Paribas, Commerzbank e Deutsche Bank per la custodia, Intesa Sanpaolo anche per il trading, Tinaba, con Banca Profilo, solo per il trading.

Checksig, l’ottimismo spinge al prestito garantito in bitcoin

In un mercato caratterizzato da fasi di crescita esplosiva, Checksig si appresta a chiudere un 2024 con incrementi da record anno su anno. Nella fattispecie, +275% di masse in custodia, oltre i 120 milioni di euro, +260% di volumi di trading, sui 50 milioni e +250% di profitti, con redditività crescente. Sul vento dell’entusiasmo, la fintech introduce per la prima volta in Italia, e in Europa, il prestito garantito in bitcoin, servizio innovativo che consente ai clienti di sfruttare i propri asset digital come garanzia per ottenere liquidità in euro.

La prima operazione presenta le seguenti caratteristiche: durata di un anno, rendimento del 10% (3,7 volte il rendimento del bot annuale, attualmente sotto il 2,7%). Importo totale del prestito: 1,15 milioni di euro con 64 bitcoin, circa il 500% dell’importo prestato, come garanzia. La liquidazione automatica è attivata al 140% dell’importo prestato, mentre per quanto riguarda il margini call, l’integrazione della garanzia scatta al 160% dell’importo prestato.

Checksig, nuovo aumento di capitale in arrivo

Un servizio che va ad aggiungersi a quello di sostituto d’imposta cripto, attivo da gennaio, primo e unico player italiano a offrirlo, mentre con Checksig Clear, ponte innovativo tra cripto e banche, custodia, trading, protocol stalking, sostituto d’imposta, investment Advisory, ricerca e formazione saranno servizi che gli istituti di credito potranno offrire ai clienti nel giro di due anni.

Non solo. Dopo aver completato ad aprile un round da 2,7 milioni di euro (qui la notizia) Checksig ha aperto un series A estensione round con valutazione pre-money di 30 milioni, con l’obiettivo di accelerare ulteriormente crescita e internazionalizzazione.

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