Partenza negativa per la Borsa di Milano che avvia le contrattazioni con il Ftse Mib in calo del 2%. Sul listino milanese pesa la decisione del governo di applicare una tassa sugli extraprofitti delle banche. Negative anche le altre borse europee con Parigi che scivola dello 0,24%, a Francoforte il Dax40 dello 0,37%, a Madrid l’Ibex35 di mezzo punto percentuale, ad Amsterdam l’Aex dello 0,12% e a Londra il Ftse100 ha aperto in calo dello 0,44%.

 


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana 

Sul fronte macro, l’inflazione tedesca di luglio è stata confermata al +0,3% su mese e al +6,2% su anno, quando sale l’attesa per l’inflazione Usa che sarà pubblicata giovedì, mentre venerdì sarà la volta dei prezzi alla produzione. Intanto, il surplus della bilancia commerciale cinese è salito oltre le attese, anche se l’export ha accusato una flessione del 14,5% su base annua contro una attesa di -13,2%: si tratta del calo più rilevante da febbraio 2020. A livello globale, gli investitori si chiedono quando la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi d’interesse, dopo undici rialzi in meno di un anno e mezzo.

 Storie di Borsa, tonfo delle banche

A Milano sono in profondo rosso i principali titoli bancari, Bper cede l’11%, Banco Bpm il 9%, Intesa Sanpaolo il 7,6%, Mps il 6,9%, Unicredit il 6,2% e Mediobanca il 3,3%. In decisa flessione anche il risparmio gestito, Fineco -5,6%, Banca Mediolanum -5% e Banca Generali -2,7%.

Il valutario

L’euro è tornato sotto la soglia di 1,1 dollari passa di mano a 1,099 dollari (1,1002 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 157,232 yen (156,567), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,044 (142,309). In calo il prezzo del petrolio: il contratto consegna Ottobre sul Brent perde lo 0,56% a 84,86 dollari al barile e quello scadenza Settembre sul Wti lo 0,54% a 81,5 dollari al barile. Infine, ad Amsterdam il prezzo del gas scende dello 0,75% a 30,26 euro al megawattora.

 

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