La prima settimana di luglio si chiude all’insegna dell’estrema volatilità. I timori per una recessione sempre più probabile, in Europa e negli Usa, hanno contribuito a ribassi importanti, in particolare nella seduta di martedì (-3%). Tuttavia l’attualità politica, con le dimissioni di Boris Johnson da premier britannico, unito alle performance di Wall Street sostenuta dagli energetici dopo il ritorno del prezzo del petrolio sopra i 100 dollari, hanno permesso a Milano, ma anche al resto delle borse europee, di recuperare il terreno perduto, almeno fino alla pubblicazione dei dati sul lavoro negli Usa, attesi per le 14.30 nella seduta di venerdì.

La volatilità è confermata dai massimi e dei minimi settimanali: dopo aver toccato il record negativo a 20.698 punti, che non si vedevano dal 9 novembre 2020, data in cui Pfizer annunciava il primo vaccino contro il Covid, Piazza Affari ha segnato anche un massimo di luglio a quota 21.652.


Ftse Mib by Borsa Italiana

I migliori

A guidare i migliori titoli di Borsa Italiana questa settimana è ePrice, quotata nel Ftse Italia Small Cap, con un forte guadagno di quasi 73 punti percentuali, in scia alla notizia dell’acquisto da parte di Portobello, proprietaria dell’omonima catena retail di prodotti di qualità a prezzi accessibili, attiva grazie al cambio merci nel settore media advertising, del ramo d’azienda marketplace ePrice operations.

Segue Saipem, che rimane su di giri grazie a un guadagno del 44,1% nell’ambito dell’aumento di capitale annunciato le scorse settimane, che sta determinando, forte volatilità sul titolo energetico, che si è riportato ai massimi di fine gennaio dopo aver toccato i 4,2 euro ad azione, resistenza ciclica di una certa rilevanza. Interessante il +22,8% registrato da Prima Industrie, quotata nel Ftse Italia Star e attiva nella produzione e commercializzazione di sistemi laser per applicazioni industriali, macchine per la lavorazione della lamiera, dell’elettronica industriale, sorgenti laser e soluzioni per l’additive manufacturing del metallo. Il titolo è risalito fino a 17,34 euro ad azione, il massimo da inizio aprile e a ridosso della media mobile a 200 periodi e del livello psicologico di resistenza a 17,7, prima di ritracciare in area 17.

top e flop

Crescita in doppia cifra anche per It Way sul Ftse Italia Small Cap, attiva nel settore dell’information technology e della sicurezza informatica: +10,5%, approfittando di una settimana in cui il comparto tecnologico a Milano ha segnato un vero e proprio exploit, grazie a un andamento positivo generalizzato dell’indice Tech dell’area euro. E per Gvs, +10,5% sul Mid Cap e società attiva nelle soluzioni avanzate di filtrazione per il settore medicale, laboratorio e automobilistico. Negli ultimi due mesi è cresciuta del 28% fino a quota 8,55, sui massimi dal 10 giugno scorso.

I peggiori

Nella classifica dei titoli più venduti della settimana, primo posto per Bastogi, -13,1% per la più antica società italiana quotata in borsa, holding di partecipazioni attiva nell’immobiliare, nell’intrattenimento e nella cultura. Tra i titoli più sottili di Borsa Italiana (cioè dalla capitalizzazione molto bassa), ha toccato il minimo di 0,5 euro ad azione, record negativo da febbraio 2005. Legata alla finanziaria c’è Brioschi, -7,6%, per la quale sarebbe in corso una trattativa per la cessione di due edifici nel comparto denominato Milanofiori Nord.

Vendite importanti anche su Anima Holding, -6,5% sul Mid Cap del settore del risparmio gestito, in sofferenza per la raccolta netta negativa per 247 milioni di euro nel mese di giugno, per un totale da inizio anno positivo per 881 milioni. La prima metà dell’anno si chiude con un dato di raccolta positivo, ma con un rallentamento nell’ultima parte del semestre. Perdita molto simile per Unieuro, -6,4%. I 13,10 toccati questa settimana sono i minimi da fine gennaio 2022. Il titolo risente del momento difficile per le società nella vendita al dettaglio,  oltre che delle posizioni ribassiste degli hedge fund Citadel Advisors e Voleon Capital Management.

La “flop 5” si chiude con Iren, utility in calo del 6% sui minimi da novembre 2020 a 1,9 euro ad azione, tra i più venduti nella giornata di sell off di martedì.

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