Avvio di giornata con un calo frazionale in borsa per Piazza Affari, che ha aperto con il Ftse Mib a -0,06%. Secondo quanto riportato da Radiocor, tra i principali titoli milanesi continua la corsa di Tim (+4,7%), che gode delle indiscrezioni sui passi avanti relativi al progetto di rete unica. In rosso, invece, Poste Italiane (-1,18%) e Tenaris (-1,15%).


Fonte: Borsa Italiana

Ma vediamo quali sono stati i titoli migliori e peggiori della settimana, analizzando la variazione percentuale dei prezzi rispetto allo scorso venerdì 18 marzo.

I migliori

Il titolo che è andato meglio è stato quello di Bialetti Industrie, con un balzo settimanale del +30,71%. Il 18 marzo la società, specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, ha comunicato di aver chiuso il 2021 con un ritorno all’utile. I ricavi hanno toccato i 147,5 milioni di euro, superando del +17,4% quelli del 2020. Gli amministratori di Bialetti, tramite una nota, hanno spiegato che, nonostante le problematiche legate all’approvvigionamento delle materie prime e al costo dell’energia, “le evidenze gestionali dei primi due mesi del 2022 mostrano segnali incoraggianti”.

Con una crescita del +28,57% e del +17,22% seguono poi i titoli della società d’investimento Gequity e di Telecom Italia.

Il colosso italiano del Tlc, secondo i piani dell’Ad Pietro Labriola, dovrebbe essere scisso in quattro business: rete, servizi, consumer e enterprise. Rientrano in quest’ultimo le controllate Tesly (cybersecurity), Noovle (cloud) e Olivetti (Iot), che dovrebbero essere unite in un’unica società. Questa, denominata EntrpriceCo, secondo Il Sole 24 Ore sarebbe divenuta oggetto d’interesse del fondo Cvc. Contestualmente procede la trattiva con Kkr, che aveva presentato nei mesi scorsi un’offerta pubblica di acquisto sul 100% delle azioni ordinarie e di risparmio di Tim, finalizzata al suo delisting.

A chiudere la top 5 sono infine Il Sole 24 Ore e Telecom Italia Rsp, segnando un aumento rispettivamente del +17,04%  e del +16,71%.

Di Telcom Italia si è già detto, mentre il titolo del gruppo editoriale sta probabilmente ancora godendo gli effetti della presentazione dei dati finanziari del 2021. Il 15 marzo, infatti, Il Sole 24 Ore ha annunciato di aver chiuso l’esercizio relativo allo scorso anno con ricavi pari a 203,5 milioni, in aumento del 6,6% rispetto al 2020. A crescere sono stati in particolare i ricavi pubblicitari, superiori del +11,8% rispetto all’esercizio precedente.

La settimana è stata positiva anche per Intek Group (+15,40%), Saras (+15,16%), Class Editori (+13,54%), Autostrade Merid (+12,74%) e Danieli & C Rsp (+14,24%)

I peggiori

Eprice si è invece rivelato maglia nera della settimana, con un calo pari a -16,97 punti percentuali. Si tratterebbe però di un riassestamento del titolo della società e-commerce, che dal 11 al 18 marzo aveva avuto un balzo del +48,8%. La crescita era giunta dopo l’annuncio dell’accordo con Negma.

Ha poi ceduto il -13,73% il titolo di Newlat Food, player agroalimentare italiano. Ciò è avvenuto nonostante il 18 marzo abbia presentato i risultati del 2021, comunicando ricavi proforma per 625,23 milioni di euro (+2,6%). Come riportato da SoldiOnline, la società ha inoltre confermato di poter raggiungere un miliardo di euro di fatturato per il 2022.

Poco bene sono andate anche Seco e Emak, che hanno perso entrambe il -9,07% negli ultimi sette giorni.

Anche l’azienda tecnologica italiana ha presentato in settimana i conti del 2021. La società ha chiuso l’esercizio con un aumento dei ricavi di 116,3 milioni di euro, superiore di ben il 47,5% rispetto al 2020. Gli scorsi giorni Mediobanca ha ridotto da 8,80 euro a 8,50 euro per azione il prezzo obiettivo su Seco, confermando il giudizio “outperform”. In seguito alla presentazione del bilancio, gli analisti hanno evidenziato un Ebitda Margin Adjusted in linea con le attese e un indebitamento netto superiore alle previsioni.

Emak è un’azienda italiana specializzata nella produzione e distribuzione di macchine, componenti e accessori per il giardinaggio, l’agricoltura, l’attività forestale e l’industria. Presentando il bilancio del 2021, il management della società ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,075 euro per azione.

Chiude invece la top 5 delle peggiori della settimana Triboo, che cede -8,79 punti percentuali. I ricavi del gruppo nel 2021, annunciati negli scorsi giorni, hanno raggiunto quota 97,7 milioni di euro (+17%). Il titolo della digital transformation factory, come nel caso di Eprice, era andato molto bene nei passati sette giorni, quando aveva registrato un aumento settimanale del +18,10%.

Le altre società che hanno chiuso una settimana negativa sono Buzzi Unicem (-7,58%), Diasorin (-5,46%), Ariston Holding (-4,82%), Eurotech (-4,58%) e Brunello Cucinelli (-4,55%).

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