Si chiude oggi venerdì 17 una settimana complessa per la Borsa Italiana, penalizzata, come tutti i listini europei, dagli effetti del crack della californiana Silicon Valley Bank (dalle sue conseguenze, vedi caso First Republic Bank) e dall’acuirsi della crisi di Credit Suisse.
Guardando alla performance settimanale dei 40 titoli appartenenti al Ftse Mib, solamente 13 alla mattinata di oggi risultano in crescita, mentre i restanti 27 hanno fatto registrare una flessione.
Fonte: Borsa Italiana
Ma vediamo quali sono stati i migliori e i peggiori risultati negli ultimi sette giorni (o meglio quattro) dei titoli appartenenti al Ftse Mib.
I migliori
Italgas
Guida la classifica dei migliori, monopolizzata in questo appuntamento dal settore energy, Italgas, con una crescita settimanale del +7,04%. La company ha vissuto sui mercati quattro giorni in positivo, con una flessione registrata solamente alla chiusura di mercoledì. L’incremento maggiore è arrivato poi nella giornata di ieri, con le azioni della società che hanno accresciuto il loro valore del +4,2%.
Intanto negli scorsi giorni l’azienda guidata dal ceo Paolo Gallo, ha avviato trattative in esclusiva con il Gruppo Veolia Environnement per la potenziale acquisizione delle partecipazioni detenute da quest’ultimo in alcune società attive nel servizio idrico nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia.
Terna
Troviamo poi tra i migliori Terna, con un incremento del +3,84%. Il titolo della società con a capo l’ad Stefano Antonio Donnarumma è tornato a correre dopo aver toccato, lo scorso 1 marzo, il suo valore più basso da inizio gennaio 2023. Ora il prezzo delle sue azioni è tornato sopra i 7,4 euro, di fatto sui livelli di metà febbraio.
Intanto, nella giornata di ieri Terna ha presentato il Piano di sviluppo 2023 della rete di trasmissione nazionale. Questo prevede oltre 21 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, il 17% in più rispetto al Piano precedente, per accelerare la transizione energetica, promuovere la decarbonizzazione in tutto il Paese, ridurre la dipendenza dall’estero e aumentare la sostenibilità ambientale del sistema elettrico italiano. Considerando l’intero arco di vita dei progetti del Piano di Sviluppo oltre l’orizzonte decennale, gli investimenti totali ammonteranno a oltre 30 miliardi di euro.
Snam
Chiude la classifica dei titoli top Snam, con un rialzo del +3,65%. Il titolo della società ha vissuto in Borsa una settimana simile a quella di Italgas, con solamente la chiusura di mercoledì in territorio negativo. Il prezzo della azioni del gruppo guidato da Stefano Venier ha ripreso vigore nella giornata ieri, in concomitanza con la presentazione dei risultati 2022 della società. Questi hanno fatto registrare un utile netto pari a 1,16 miliardi, portando il dividendo di Snam a crescere del +5%.
I peggiori
Bper Banca
A pagare in termini percentuali il “dazio” più elevato della crisi del settore bancario è stata Bper Banca, che ha ceduto in quattro giorni il -13,45%. Il prezzo delle azioni dell’istituto con a capo Pier Luigi Montani è però di fatto tornato sotto i 2,4 euro, valore comunque più alto rispetto a quello raggiunto nell’intero 2022.
Cnh Industrial
Segue Cnh Industrial con una flessione del -9,98%. Il valore delle azioni della società di automotive facente capo alla holding Exor è sceso sotto i 13,4 euro, cosa che non accadeva dal novembre 2022.
Intanto negli scorsi giorni il gruppo guidato da Scott W. Wine, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la propria offerta nel settore dei carburanti alternativi, ha acquisito la quota di maggioranza di Bennamann, un’azienda britannica specializzata in sistemi di raccolta, riutilizzo e stoccaggio delle emissioni fuggitive di metano per generare energia.
Tenaris
Chiude il terzetto dei flop Tenaris, con una contrazione del -9,83%. La frenata del gruppo che si occupa di infrastrutture energetiche, in controtendenza rispetto al settore di appartenenza, aveva preso avvio già lo scorso 8 marzo ed è proseguita nel corso della settimana. Il prezzo delle azioni della company è ora inferiore ai 13,9 euro, ai minimi dallo scorso ottobre 2022.