Chiusura negativa per le principali borse europee che sono in attesa di conoscere il Beige Book Usa che verrà reso noto stasera e da cui potrebbero arrivare indicazioni sulle prossime mosse della Fed dopo che i deludenti dati tedeschi e l’aumento dei prezzi del petrolio hanno riacceso le preoccupazioni sulla crescita economica e l’inflazione.  I mercati iniziano a temere una stagflazione in Europa su cui pesa anche la decisione dell’Opec+ e della Russia di allungare il periodo di taglio della produzione del petrolio per sostenere i prezzi. A questo si aggiungono i dati macro cinesi molto deboli e il crollo degli ordini all’industria tedesca. In questo contesto il Cac 40 ha chiuso a -0,8%, il Ftse 100 a-0,15% e il Dax a -0,2%

A Milano Piazza Affari è la peggiore borsa europea con il Ftse Mib che lascia sul terreno l’1,54%.

 

Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di Borsa, giù le banche. Unica eccezione Popolare di Sondrio

Venendo ai singoli titoli della Borsa di Milano le vendite hanno preso di mira soprattutto le banche: Mps ha accusato una flessione del 5,6%, Unicredit del 4,99%. Sono andate male anche Bper (-3,6%) e Banco Bpm (-3%).

Chiusura in deciso rialzo invece per la Popolare di Sondrio, che termina le contrattazioni in progresso dell’1,5% a 4,33 euro, spinta dalla richiesta di Unipol di salire sopra il 10% del capitale ( si parla di una quota fino al 19,9%). Una mossa che potrebbe avere delle ripercussioni su Mpa. L’istituto senese vede infatti ridursi le potenziali candidate a una fusione, dal cui alveo esce Bper (-3,6% a 2,62 euro), secondo il mercato ormai destinata a una fusione con Sondrio.

Tra le azioni del Ftse Mib sono andate male le Moncler (-4,97%), mentre hanno chiuso stabili le Stellantis, sorrette dal giudizio positivo di Bnp Paribas. Hanno cercato di difendere le posizioni le Eni (-0,28%), nonostante l’andamento fiacco del greggio.

Il valutario

l’euro si attesta a 1,0715 dollari (da 1,0711 di ieri in chiusura), mentre l’euro/yen è in calo a 158,15 (da 158,16). Il rapporto dollaro/yen è a 147,61 (da 147,66). Il Wti, contratto di ottobre, lima di un frazionale 0,16% attestandosi a 86,56 dollari al barile. In forte calo invece il gas: ha registrato uno scivolone del 10,3%, attestandosi a 30,9 euro al megawattora

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