Partenza cauta per le borse europee nella settimana all’insegna dell’attesa per il meeting della Bce di giovedì e per i nuovi dati sull’inflazione americana. Ci sono anche i risultati delle elezioni in Francia, che hanno generato una piccola scossa anche al mercato di Parigi nell’eventualità che Marine Le Pen possa sorprendere Emmanuel Macron al ballottaggio (24 aprile). L’incertezza legata alla guerra e le recenti dichiarazioni ancora più “falco” della Fed, disposta anche a un deprezzamento forte del mercato azionario pur di ridurre i prezzi al consumo, mantengono un clima di profonda incertezza che potrebbe protrarsi fino a giovedì, ultimo giorno di contrattazioni per le festività pasquali.


Inflazione in Cina: grafico by  tradingeconomics.com

 

Shanghai appesantisce le borse europee, Draghi in Algeria per il gas

Intanto crollano le borse asiatiche. Shanghai ha perso il 3,67%, in rosso anche Hong Kong con un -3,2%. A pesare l’inflazione cinese che cresce oltre le attese, +1,5% nel mese di marzo su base annuale (dato precedente: +0,9%), e i casi Covid in continua crescita che hanno costretto le autorità di Guangzhou, 15 milioni di abitanti, a sospendere le lezioni in presenza nelle scuole elementari e medie. Proprio a causa dei lockdown diffusi in Cina il costo del petrolio sta scendendo: Wti a 95,48 dollari, in calo del 2,18%, mentre il Brent è molto vicino alla rottura al ribasso dei 100 dollari (-2,08%).

E a proposito di risorse energetiche, è una settimana importante anche sul fronte del gas, con la visita del premier Mario Draghi e del ministro degli esteri Luigi Di Maio in Algeria per siglare l’accordo per l’aumento delle forniture: l’obiettivo è sostituire almeno un terzo del gas russo.

Dopo un avvio debole, Piazza Affari si riporta sopra la parità dopo mezz’ora di contrattazioni guadagnando lo 0,2% a 24.862 punti. Parigi sale dello 0,5% a 6.581 punti, Madrid vicina alla parità (+0,07%) in area 8.610. Unica in contro tendenza a mantenersi negativa è la borsa di Francoforte: -0,2% a 14.253 punti.


Piazza Affari by tradingeconomics.com

 

A piazza Affari vendite su Atlantia

A Milano il titolo più venduto in apertura è Moncler (-3,5%), prese di beneficio su Atlantia (-2,54%) dopo il rally di settimana scorsa in scia all’interesse del gruppo immobiliare Acs che fa capo al presidente del Real Madrid Florentino Perez. Il titolo migliore è Prysmian (+3,3%) seguito da Iveco (+,3,14%) dopo la buona chiusura di venerdì con oltre 2 punti percentuali di guadagni.

Sul fronte del mercato valutario, dollaro ancora forte, a ridosso dei 100 punti sul dollar index e in particolare nel cambio con lo Yen, ai massimi da giugno 2015 oltre quota 125 (+0,7%). A incidere le dichiarazioni del presidente della Bank Of Japan Haruhiko Kuroda, che ha ribadito l’intenzione di mantenere tassi bassi o inferiori a quelli attuali anche nel lungo termine. Dopo aver ceduto l’1,5% la scorsa settimana, Euro Dollaro a 1,09 (+0,2%) cerca il rimbalzo anche a fronte delle possibili indicazioni che arriveranno da Christine Lagarde giovedì. Sterlina debole in area 1,30 (-0,19%) dopo il dato del Pil nel Regno Unito: il +9,5% su base annuale è inferiore al +10,5% precedente.

L’oro soffre la forza del dollaro, debito russo quasi in “default”

Sostanzialmente piatto l’andamento dell’oro, fermo a 1946 dollari l’oncia (+0,02%), e del bitcoin, ancora incagliato sotto i 45.000 dollari. In continuo aumento il rendimento dei titoli di stato americani: il decennale è ai massimi dal 2018 (+2,7%). Il Btp italiano rende il 2,4% (top da marzo 2020) mentre il bund tedesco sale a 0,7%, mai così in alto negli ultimi 4 anni. Occhio infine al debito russo: S&P ha declassato il rating in valuta estera a “Selected default”, letteralmente “default selettivo”, appena un gradino sopra il livello D che indica “default”. La decisione è legata alla scelta di Mosca di pagare in rubli le cedole e il capitale degli Eurobond denominati in dollari.

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