Dopo anni difficili dovuti alla crisi generata dal Covid che per il settore aereo è stata devastante, la situazione sembra piano piano tornare alla normalità. Proprio per questo Sea, il gestore degli aeroporti di Linate e Maplensa, dopo aver archiviato i primi mesi del 2023 con dati positivi, guarda con fiducia all’estate. In questa intervista rilasciata a Dealflower, il ceo Armando Brunini, traccia i prossimi step che passano inevitabilmente dal tema della sostenibilità. Sea è stato tra i primi a introdurre il Saf, il carburante sostenibile per l’aviazione. A questo si aggiunge l’impegno della società nel progetto dei taxi volanti. “Prima dell’estate verrà costituita la società ad hoc” che si occuperà dei vertiporti per avviare il lancio definitivo nel 2026, in concomitanza con le Olimpiadi invernali. Infine un cenno al deal Ita/Lufthansa che Brunini definisce “l’unica chance per salvare” l’ex compagnia di bandiera.

Come si è aperto il 2023 per Sea?

Si è aperto bene, in linea con le aspettative. Ci stiamo avvicinando ai dati del 2019, pre Covid. Non ci siamo ancora completamente. Linate, essendo un aeroporto prevalentemente domestico europeo, ha dati simili al 2019; Malpensa è un filo dietro ma comunque in miglioramento continuo anche perché c’è un buon fermento della parte intercontinentale che era proprio la componente che invece sta tornando alla anormalità con più ritardo. C’è oggi un bel fermento, diversi voli stanno tornando come del resto anche le compagnie aeree. Siamo impegnati a fare in modo che Milano e la Lombardia siano connessi con il mondo, come e più di prima.

Alla luce di ciò che estate vi aspettate?

Sull’estate siamo piuttosto ottimisti. La programmazione ad oggi è buona. C’è ancora della volatilità quindi è ovvio che le cose possono cambiare repentinamente. Oggi la programmazione è buona. Ci sarà anche quest’anno il tema di gestire il servizio e di gestire la crescita. Non è un tema tanto italiano quanto europeo: è chiaro che se accadesse quanto successo lo scorso anno quando gli aerei sono partiti con quattro ore di ritardo dagli aeroporti europei, diventerebbe complicato gestire il servizio anche da noi. Ma noi ci stiamo preparando. Apriremo anche il Terminal 2 per dare più capacità e più sfogo al servizio. Siamo impegnati perché sia una buona estate.

Sea è da sempre impegnata sul tema della sostenibilità. Siete stati i primi a introdurre il Saf. Perché questa scelta?

I Saf, ovvero i carburanti sostenibili, sono già oggi una realtà. Si sono prodotti pochi volumi ad oggi e l’obiettivo è fare in modo di incrementare la produzione. Noi però abbiamo lavorato, triangolando con Sea e Dhl, affinché già negli ultimi mesi dello scorso anno partissero i voli con il Saf. Una cosa che a oggi non è ancora obbligatorio, lo sarà dal 2025. Noi vogliamo lavorare in anticipo sulle leggi. Quest’anno stanzieremo una somma per incentivare e aiutare  le compagnie nell’impiego di questo carburante visto che è più costoso di quello standard.

Siete anche impegnati nel progetto dei cosiddetti Taxi volanti. A che punto siamo?

Prima dell’estate creeremo la società che si occuperà proprio di questo. Ci stiamo muovendo. Speriamo di poter iniziare le attività con le Olimpiadi anche se dipenderà dalle certificazioni dei velivoli. Oggi ancora non sono certificati. Ci sono tanti produttori, 10 sono quelli più importanti, che stanno lavorando per certificare questi velivoli da un punto di vista della sicurezza. Gli standard saranno come quelli degli aerei, quindi chi certifica questi velivoli sono le stesse autorità che certificano gli arerei commerciali. C’è molto rigore. Per il momento ancora non c’è un velivolo certificato quindi quella scadenza non dipenderà solo dalla nostra capacità di costruire i vertiporti ma dal fatto che ci sia una autorizzazione a far volare questi velivoli. Speriamo che il 2026 sia l’anno buono.

Lufthansa sembra essere sempre più vicina a stringere un accordo per salvare Ita. Come vede questa operazione?

Penso che Lufthansa sia l’unica chance per salvare Ita. Mi auguro che vada a buon fine. Non so quali saranno le implicazioni per noi. Sono molto concentrati sull’hub di Fiumicino, lo comprendiamo. Non abbiamo ancora parlato con loro. Quando sarà finalizzata l’operazione forse verranno a parlare con noi e capiremo i loro programmi sui nostri aeroporti.

C’è allo studio un nuovo piano industriale?

Tutti gli anni aggiorniamo il piano industriale. L’ultimo lo abbiamo presentato in consiglio e per ora è abbastanza in continuità con gli ultimi. Non ci sono grandissime novità. Lo scenario esterno ora comincia a prendere forma rispetto a tre anni fa. Se, come speriamo, questo anno prenderà forma uno scenario e una struttura di mercato più o meno stabile e più chiaro, forse lavoreremo a un nuovo piano industriale.

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