Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato 2,75 miliardi di euro di Titoli di Stato con rendimenti in diminuzione.

In particolare, sono stati collocati 2,75 miliardi di euro di Btp a due anni, con scadenza il 29 settembre 2025, al 3,6%, per cui la domanda ha raggiunto 4,32 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,57.

Secondo il resoconto fornito dalla Banca d’Italia, il rendimento si è assestato al 3,63%, ovvero 6 punti base inferiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 25 luglio 2023.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo

Secondo Intesa Sanpaolo, le emissioni nette di Titoli di Stato italiani nel periodo settembre-dicembre 2023 dovrebbero essere prossime allo zero  (circa 2 miliardi di euro), dopo le emissione nette per 98 miliardi di euro del periodo gennaio-agosto. Si tratterebbe del risultato di emissioni lorde pari a circa 144 miliardi di euro e redemption per 143 miliardi di euro.

La previsione, all’interno della ricerca firmata da Chiara Manenti, fixed income strategist dell’istituto italiano, presuppone nuovi Btp a 7 e 10 anni già annunciati nel programma del terzo trimestre del 2023; nuovo Btp a 5 anni a ottobre; un nuovo Btp a 15 anni da parte by syndicate di grandi dimensioni (8 miliardi); un nuovo benchmark Btpei; un global bond in dollari di taglia media (3,5 miliardi); un’emissione rivolta agli investitori retail, Btp Italia o Btp valore di grande dimensione (8 miliardi).

Nella peggiore delle ipotesi, aggiunge la ricerca, il Tesoro potrebbe aumentare l’offerta di Bot e Btp a breve termine, entrambi negativi nel caso più favorevole; offrire due nuovi bond per gli investitori retail; spingere per ottenere la quarta tranche dei fondi UE; fare ricorso all’asta riservata agli Specialisti.

 

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