Caemate, la startup altoatesina ideatrice del software cloud-based Westati Shm, che permette la creazione di gemelli digitali per monitoraggio e manutenzione predittiva delle infrastrutture, annuncia il completamento del suo primo round di investimento da tre milioni di euro. Incubata dal 2020 al Noi Techpark, il distretto dell’innovazione dell’Alto Adige, e guidata dai fondatori Massimo e Matteo Penasa, Caemate con la sua tecnologia fornisce una versione digitale costantemente aggiornata di infrastrutture come ponti e tunnel, consentendo valutazioni precise del loro stato attuale e proiezioni del loro comportamento futuro.

Questo investimento servirà a dare un impulso all’espansione del software di Caemate, consentendole di incrementare il team di ingegneri, data scientists e sviluppatori It fino a 40 persone nel 2024, e di ampliare la propria presenza sul mercato.

Gli obiettivi di Caemate

La tecnologia sviluppata da Caemate offre una possibilità di cambiamento nella manutenzione delle infrastrutture, affrontando una sfida che non riguarda solo l’Italia e l’Europa, ma il mondo intero. Molte strutture civili, specialmente quelle costruite nel dopoguerra nei paesi industrializzati (Europa e Regno Unito, Usa, Australia, ecc.), stanno raggiungendo contemporaneamente la fine della loro vita utile. Solo in Germania, oltre 13.000 ponti richiedono manutenzione estensiva, un compito fattibile per non più di 100 di essi all’anno a causa delle limitate risorse. Negli Usa, esistono più di 45.000 ponti con problemi strutturali e oltre 220.000 che necessitano di importanti riparazioni.

La demolizione di massa e la ricostruzione contribuirebbero anche all’inquinamento ambientale, considerando che il settore delle costruzioni è responsabile di oltre il 40% delle emissioni globali di CO2. Riconoscendola necessità di infrastrutture più durevoli ed efficienti, l’Ue sta promuovendo soluzioni digitali intelligenti, capaci di valutare in modo affidabile lo stato di salute strutturale delle opere civili. È qui che risiede l’essenza della tecnologia di Caemate. “Attraverso simulazione ed intelligenza artificiale, i nostri gemelli digitali verificano i livelli di sicurezza delle infrastrutture e prevedono il loro comportamento futuro, ottimizzando e riducendo enormemente i costi di manutenzione” spiegano Massimo e Matteo Penasa, co-fondatori di Caemate.

Le società coinvolte

La tecnologia di Caemate ha suscitato l’interesse di due società di venture capital europee: Cdp Venture Capital (ramo di investimento di Cassa Depositi e Prestiti) attraverso il suo fondo Corporate Partners I, e 360 Capital, società di venture capital italo-francese che si dedica ad imprese deep tech e tecnologie digitali in tutta Europa. Queste due società, insieme a due noti imprenditori, Marco Carlini e Matti Kuivalainen, hanno investito complessivamente 3 milioni di euro nella startup altoatesina per accelerare lo sviluppo della sua tecnologia.

I fondi ottenuti contribuiranno in modo significativo all’ampliamento del team di Caemate e faciliteranno la sua espansione in tutta Europa, includendo mercati chiave come Italia, Austria e Germania.

Questa espansione non solo genera opportunità di lavoro qualificate, ma amplia anche la rete del Noi Techpark, il distretto dell’innovazione dell’Alto Adige, in cui Caemate manterrà la sua sede creando nuovi posti di lavoro con competenze specializzate nella digitalizzazione delle costruzioni.

Commenti all’operazione

“La tecnologia di Caemate ha il potenziale di diventare un pilastro nella prevenzione dei rischi strutturali, garantendo infrastrutture sicure e resilienti, indispensabili per il benessere delle generazioni future” ha commentato Alessandro Zaccaria, direttore di investimento di 360 Capital.

“Il software di Caemate offre un approccio avanzato per assicurare la sicurezza e l’affidabilità di una vasta gamma di opere, inclusi ponti, gallerie, sistemi di contenimento delle frane, torri eoliche ed edifici. Il nostro fondo Infratech è costantemente alla ricerca di soluzioni   che possono avere un impatto significativo e positivo sulla gestione e conservazione delle infrastrutture esistenti” ha aggiunto Matteo Pozzi, responsabile del fondo Infratech presso il Corporate Partners I di Cdp Venture Capital.

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