Lionel Messi (nella foto di copertina) come Re Mida. Ciò che tocca il fuoriclasse argentino si trasforma in oro. Innanzitutto, ça va sans dire, per sé e per la famiglia (il padre ricopre il ruolo di procuratore). Ma anche per il club che lo ha appena messo sotto contratto, il Paris Saint-Germain controllato dalla Qatar Sports Investments guidata da Nasser bin Ghanim Al-Khelaifi.
Messi, dopo non aver raggiunto un accordo sul rinnovo del contratto con il Barcellona a causa dei problemi finanziari del club catalano, si è accasato a Parigi in cambio di oltre 30 milioni di euro l’anno, più bonus. Contratto biennale, con opzione per il terzo anno.
Il Psg ha reso noto che una parte del bonus di benvenuto è stato corrisposto al calciatore nella criptovaluta Paris Saint-Germain Fan Token, creata nel gennaio 2020.
L’annuncio ha fatto letteralmente schizzare le quotazioni del token targato Psg: da 18,95 euro del 4 agosto, infatti, il prezzo ha toccato un picco di 42,48 euro il 9 agosto. Nei giorni seguenti, ovviamente, sono scattati i realizzi e la criptovaluta è scivolata agli attuali 28,32 euro.
Vendite di magliette straordinarie, ma non milioni
Sempre a proposito di effetto Messi, nelle ore immediatamente successive allo sbarco a Parigi erano circolate voci sulle vendite della maglia numero 30 rossoblù che indosserà l’argentino. I rumours parlavano di “milioni” di magliette vendute in poche ore. Ma non è vero.
Parlando con L’Equipe, il direttore marketing del Psg, Fabien Allegre, ha chiarito che le vendiite della maglia della Pulce sono “fenomenali”, ma molto lontane dai “milioni” ipotizzati dai social e riportati da molte testate di informazione.