Primo semestre positivo per Cdp che vede un utile in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e l’attivazione di investimenti per 32,4 miliardi. Intanto sul dossier Tim, l’ad non esclude una possibile collaborazione con Kkr a cui la società guidata da Pietro Labriola ha affidato l’esclusiva per Netco. Indiscrezioni parlano di un coinvolgimento nel dossier di diversi soggetti pubblici a partire dal Mef che dovrebbe essere affiancato da F2i e dalla Cassa stessa.
Cdp, 11,5 miliardi di risorse impiegate
In linea con il suo ruolo di Istituto Promozionale di Sviluppo, nel semestre il Gruppo Cdp ha impegnato risorse per circa 11,5 miliardi, dato in linea con quello del primo semestre 2022, che includeva però operazioni one-off di importo significativo. Al netto di queste operazioni la crescita sul semestre sarebbe di circa il 120%.
Continua l’incremento del focus sugli impieghi ad alto impatto per il Paese: l’attività del Gruppo ha infatti consentito l’attivazione di investimenti per complessivi 32,4 miliardi di euro, con un effetto leva di 2,8 volte le risorse impegnate nel periodo.
Inoltre il Cda ha approvato nuove operazioni per oltre 300 milioni, che comprendono finanziamenti e investimenti per il sostegno a territori e imprese e lo sviluppo della cooperazione internazionale
Coerentemente con il Piano Strategico si consolida il sostegno alle amministrazioni pubbliche, anche nell’ambito del Pnrr, con attività di advisory e gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei per garantirne l’attuazione nel rispetto delle tempistiche fissate. Al 30 giugno 2023 Cdp ha sottoscritto 14 Piani delle Attività, per un valore di iniziative sostenute di circa 48 miliardi, e ha assegnato circa 220 milioni di euro per consentire la realizzazione di progetti di interesse pubblico relativamente a fondi in gestione.
Lo stock di crediti di Cdp Spa è in crescita a 121 miliardi (120 miliardi a fine 2022), con il totale dell’attivo che si attesta a 394 miliardi, in lieve riduzione rispetto al dato di fine 2022 (401 miliardi).
I dati economici
Quanto ai risultati economici, l’utile netto di Cdp Spa è di circa 1,9 miliardi, in crescita di 416 milioni (+28%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato raggiunto anche grazie alla crescita del margine di interesse e dei dividendi.
L’utile netto consolidato è pari a 2,8 miliardi (3,7 miliardi nel primo semestre 2022), un decremento riconducibile al risultato di alcune partecipate che avevano beneficiato di risultati estremamente positivi nel primo semestre del 2022.
Scannapieco, siamo al giro di boa del Piano
“I dati relativi ai primi 18 mesi del nostro Piano Strategico dimostrano l’efficacia e la qualità delle scelte adottate”, evidenzia l’ad e dg della Cassa, Dario Scannapieco. “Gli 11,5 miliardi di risorse impegnate, in forte crescita rispetto ai primi sei mesi del 2022, e i 32,4 miliardi di investimenti attivati, ci hanno consentito di arrivare al giro di boa del Piano avendo già superato il 60% degli obiettivi previsti per il triennio 2022-2024. Il nostro lavoro ci ha portato ad essere inoltre sempre più internazionali, come testimoniato dal debutto sul mercato obbligazionario statunitense e dall’inaugurazione di una nuova sede a Bruxelles. Oggi possiamo svolgere appieno il nostro ruolo e costruire per il nostro Paese un percorso di crescita condiviso con gli altri protagonisti dello scenario globale”.
“Nonostante la portata degli shock che in questi anni hanno contraddistinto lo scenario globale, in un contesto caratterizzato da segnali di rallentamento della crescita, l’economia italiana resta complessivamente resiliente”, aggiunge il presidente Giovanni Gorno Tempini. “In questo quadro i nostri risultati mostrano che Cassa ha saputo raccogliere le sfide di un mondo che è cambiato, confermando il proprio forte impegno sul fronte dello sviluppo sostenibile e inclusivo. Sono numeri che pongono le basi per una crescita del ruolo di Cdp come motore trainante dell’economia del Paese e come istituzione sempre più vicina alle esigenze dei territori e delle persone”.
Cdp, su Tim non esclusa cooperazione
In occasione della presentazione dei conti, l’ad si è soffermato sul dossier Tim: “non escludiamo una forma di cooperazione per avere una infrastruttura efficiente e moderna”, ha detto riferendosi alle indiscrezioni di stampa su una operazione congiunta su NetCo tra il fondo KKr (a cui Tim ha dato l’esclusiva) e soggetti pubblici tra cui il Mef, F2i e la stessa Cassa.
Pur ribadendo la necessità di avere “una infrastruttura forte”, Scannapieco ritiene che “la concorrenza deve essere a livello di servizi per evitare sprechi e duplicazioni”. Occorre proseguire “il dialogo con la Ue per capire quale disegno industriale sia accettabile”.
“L’Italia ha un bassissimo utilizzo della fibra ;siamo al terzultimo posto. Riteniamo sia una infrastruttura importante nel medio lungo termine per la competitività paese. Ci sono sinergie per avere una rete se non unica una forte aggregazione”, ha concluso.