Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 agosto 2021 è stato pubblicato il Decreto legge 24 agosto 2021, n. 118 con le “Misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale”. Il Decreto in questione, che si compone di 29 articoli, si contraddistingue per il differimento dell’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa al 31 dicembre 2023. La normativa, comunque, entrerà in vigore il 16 maggio 2022.
“Ritengo che il principale motivo del differimento sia l’attuale contesto economico-finanziario conseguente alla crisi pandemica. Credo che anticipi, oltre alla necessità di adeguamento alle indicazioni provenienti dalla disciplina europea in tema di ristrutturazione preventiva e insolvenza del giugno 2019, anche la volontà di operare un profondo riesame del nuovo codice, che penso ne uscirà rivisto in modo significativo“, spiega a Dealflower l’avvocato Ugo Molinari, partner di Molinari Agostinelli (nella foto).
Nel dl si introduce anche l’istituto “composizione negoziata della crisi”, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento ed è caratterizzato dal fatto che è un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza, a cui si accede tramite una piattaforma telematica, e a cui si affianca all’imprenditore un esperto indipendente che dovrà agevolare le trattative con i creditori necessarie per il risanamento dell’impresa. Al contempo, si modifica anche la legge fallimentare con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi.
Un segnale verso un cambiamento del nuovo codice è, secondo Molinari, “l’introduzione dei nuovi istituti nel Dl e, in particolare, del concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, in netta antitesi rispetto ai rigidi paletti che il Codice della crisi intendeva apporre alla procedura minore di natura liquidatoria, fermo che la tutela della continuità d’impresa resterà l’obiettivo primario del nuovo testo normativo”.
Il provvedimento, quindi, riscrive il calendario di entrata in vigore del Codice della crisi anche sotto altri aspetti. Si pensi, ad esempio, che per la già citata composizione negoziata della crisi si prevede un primo step al 24 settembre, data entro la quale il Ministero della Giustizia dovrà definire la piattaforma unica nazionale di accesso e il test di autodiagnosi, con avvio della procedura dal 15 novembre.
Nel frattempo, l’Istituto nazionale tributaristi (Int) ha costituito un gruppo di lavoro per monitorare costantemente le norme sulla crisi d’impresa, poiché, si legge in una nota, “gli effetti della pandemia sull’economia e sulle imprese hanno indotto il Legislatore a rinviare l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa ed a introdurre nuovi istituti volti ad aiutare le imprese ad evitare o superare un eventuale stato di insolvenza“. “Il nostro intento – prosegue il presidente dell’Int Riccardo Alemanno – è quello di fornire ai nostri tributaristi supporti ed approfondimenti sulla crisi d’impresa per poter seguire le aziende assistite che ne avessero necessità nei rapporti con i soggetti deputati alla soluzione della crisi e dei problemi di insolvenza conseguenti“.
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