I commissari straordinari di Banca Valconca, in amministrazione straordinaria, hanno concesso un periodo di esclusiva negoziale a Cherry Bank. L’operazione si inserisce nell’ambito dell’iter di selezione di un partner industriale.
La banca guidata da Giovanni Bossi (in foto), come anticipato da Dealflower, aveva presentato una offerta per Valconca per una operazione di aggregazione societaria. La proposta è stata preferita a quella avanzata da Jv Flowers, fondo di private equity con sede a Londra specializzato in servizi finanziari.
Il periodo di esclusiva di Cherry Bank
Durante il periodo di esclusiva saranno messi a punto dalle parti, con il supporto dei rispettivi advisor, i termini e le condizioni del progetto di integrazione societaria che verrà poi sottoposto alle Autorità competenti per le necessarie autorizzazioni e da ultimo all’assemblea straordinaria dei soci, con l’obiettivo di pervenire al completamento del processo di aggregazione indicativamente entro la fine del corrente anno.
I criteri seguiti dai commissari
I commissari che hanno lavorato ventre a terra nelle ultime settimane hanno seguito criteri ben precisi e stringenti. A cominciare dalla valorizzazione della banca che va di pari passo con la tutela dell’occupazione. La scelta dei commissari verte sulla necessità di scegliere una proposta che tuteli anche gli sportelli della banca, considerati la vera ricchezza dell’istituto di credito.
A questi si aggiungono la valorizzazione del territorio, viste le caratteristiche intrinseche della banca e – non ultimo – la profittabilità del modello di business.
I prossimi passi
Al netto di intoppi dell’ultimo minuto, terminata la due diligence si passerà alla firma dell’accordo vincolante. Una volta predisposto il business plan, prima del closing, l’operazione dovrà ricevere il via libera da parte di Bankitalia.
La ricerca di un cavaliere bianco per Banca Valconca
Dopo la fallita fusione con Blu Banca, a dicembre Banca Popolare Valconca è finita sotto il commissariamento di Banca d’Italia “con l’obiettivo di assicurare un adeguato presidio dell’operatività della banca e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione”. Nel dettaglio a fine novembre la maggioranza degli oltre 4mila soci della riminese Popolare Valconca ha messo il veto sull’incorporazione con Blu Banca (ex Banca Sviluppo Tuscia, di cui Banca Popolare del Lazio è azionista al 99%), mandando così in fumo l’operazione che puntava al consolidamento dei piccoli istituti per rafforzarne i patrimoni (quello dell’istituto romagnolo, considerato troppo basso, si attestava a 59,3 milioni di euro a fine 2021) e assicurare un ritorno stabile alla redditività.