Nonostante la sconfitta casalinga contro l’Udinese, la Salernitana alla fine è riuscita a confermare la sua permanenza in Serie A. Un obiettivo che sembrava quasi impossibile fino, di fatto, all’acquisizione del club da parte di Danilo Iervolino.
Il nuovo patron è stato capace di ridare speranza alla piazza campana, prima con un’importante campagna acquisti di gennaio e poi affidando la squadra al tecnico Davide Nicola.
Ma il calcio non è l’unico settore che vede impegnato l’imprenditore, sempre più in vista nel panorama italiano. Ci sono anche la formazione e da ultimo l’editoria. E la domanda ora si fa sempre più frequente: chi è Danilo Iervolino?
La tribolata vicenda della Salernitana
L’Unione Sportiva Salernitana 1919 è ufficialmente passata in mano a Iervolino lo scorso 10 gennaio per una cifra che, secondo tuttomercatoweb.com, si è aggirata intorno ai 15 milioni di euro.
A vendere è stato il Trust Salernitana 2021, assieme a Melior Trust e Widar Trust, con a capo rispettivamente Susanna Isgrò e Paolo Bertoli.
Da oggi inizia una nuova era.
Ore 13:00 si è concluso il trasferimento delle quote.
Avanti tutta!@OfficialUSS1919 #macteanimo #forzagranata pic.twitter.com/Sabzs00q2Y— Danilo Iervolino (@iervolinodanilo) January 13, 2022
Il club, inizialmente di proprietà di Claudio Lotito era passato al trust a fine giugno 2021. Il cambio di proprietà era divenuto obbligatorio con la promozione della Salernitana in Serie A. Come spiegato da Calcio Finanza, “la Figc infatti vieta la multiproprietà per club della stessa serie” e Lotito era all’epoca (ed è tuttora) anche patron della Lazio.
La vendita dell’ateneo online Pegaso
Prima di sbarcare nel mondo del pallone, però, il 43enne campano ha iniziato la sua carriera imprenditoriale, quando, a soli 28 anni, ha fondato l’università telematica Pegaso, ateneo riconosciuto e accreditato dal ministero dell’Istruzione nel 2006. Figlio di un professore che aveva realizzato in Campania e nel basso Lazio una rete di Istituti privati, appunto gli istituti Iervolino, l’imprenditore è stato il primo in Italia a intuire la straordinaria possibilità di studiare e laurearsi online per coloro o che non si erano potuti iscrivere o non avevano finito l’università. Negli anni Pegaso e Mercatorum sono diventati fra i più grandi ateneo online in Italia con più di 70 sedi di esame e una base di circa 40mila studenti universitari e 40mila post-laurea serviti tramite una piattaforma digitale proprietaria. Mercatorum in particolare è nata dall’accordo siglato da Unioncamere con Pegaso per sviluppare un ateneo telematico del sistema camerale.
Il successo dell’iniziativa lo si è visto poi dalla vendita della società: lo scorso settembre Iervolino ha infatti venduto l’università online al fondo Cvc. Più nel dettaglio l’operazione si è concretizzata con la vendita di Multiversity, società che detiene il 50% delle università Pegaso e l’Università Mercatorum, al fondo che era già proprietario del 50% delle quote. Secondo quanto rivelato da Domani, l’affare avrebbe fruttato all’imprenditore campano oltre un miliardo di euro. Il fondatore era poi rimasto in consiglio di amministrazione fino a inizio maggio 2022 quando ha rassegnato le proprie dimissioni dagli incarichi di Amministratore e Presidente. Una decisione, spiegava una nota, legata ai suoi crescenti impegni lavorativi, nonché alle sue nuove esperienze professionali intraprese, tra cui l’acquisizione del gruppo BFC Media spa.
E l’ingresso nel mondo dell’editoria
Ceduto il polo della formazione online, Iervolino, prima di acquisire la Salernitana, ha infatti fatto il suo ingresso nel mondo dell’editoria. A ottobre 2021, come spiegato da Mergermarket, secondo alcune indiscrezioni l’imprenditore avrebbe intrapreso una prima trattiva con Class Editori, poi smentita dall’editore Paolo Panerai. A quel punto le attenzioni di Iervolino si sono concentrate su Bfc Media, gruppo editoriale che edita fra le altre cose Forbes in Italia ed è quotato all’Euronext Growth Milan.
La trattiva si è concretizzata a fine anno, quando è stato annunciato il passaggio della partecipazione del 51% di Bfc media, detenuta dal lussemburghese J.d Farrods Group, a Idi, società di Iervolino. L’accordo prevedeva anche l’opa obbligatoria da parte di Idi per l’acquisto delle restanti azioni della target, senza il fine del delisting. Il valore del deal tra Idi e J.d Farrods Group si è aggirato attorno ai 6 milioni di euro.
Giunta fra le mani di Iervolino, Bfc Media è passata subito all’attacco. A inizio marzo ha infatti rilevato dal Gruppo Gedi il settimanale l’Espresso. L’acquisto si è concretizzato tramite la costituzione di Espresso Media, controllata al 51% da Bfc Media e al 49% da Idi. I termini finanziari dell’operazioni al momento non sono ancora stati svelati. Il deal, infatti, dovrebbe arrivare al closing entro fine mese, divenendo così il primo tassello della nuova Bfc media targata Iervolino.