Imprenditore e fondatore di uno dei brand italiani più riconosciuti a livello internazionale, Leonardo Del Vecchio muore all’età di 87 anni dopo aver dedicato tutta la propria a vita a Luxottica, società da lui fondata a soli 26 anni. Partito come un semplice garzone, figli di immigrati del sud Italia e vissuto come orfano, grazie al successo ottenuto negli anni è nominato Cavaliere del lavoro dal 1986, diventa maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali e vanta tre lauree e due master honoris causa.
Del Vecchio costruisce un impero a partire dalle montature degli occhiali diventati un simbolo di design in tutto il mondo e dopo la fusione con Essilor nel 2007, è alla guida di EssilorLuxottica, la più grande holding produttrice e venditrice mondiale di occhiali e lenti che conta circa 80mila dipendenti e oltre novemila negozi.
Simbolo dell’imprenditoria che si costruisce con sudore e fatica, Del Vecchio è anche azionista di Covivio e Assicurazioni Generali, oltre che ad essere il secondo uomo più ricco d’Italia, secondo la classifica di Forbes: con un patrimonio di 24,9 miliardi di dollari, l’imprenditore segue Giovanni Ferrero che vanta invece un portafoglio di 34,8 miliardi.
Da Belluno al mercato statunitense
Nato il 22 maggio 1935 a Milano, Leonardo Del Vecchio è un immigrato, povero. La sua famiglia viene dalla Puglia. Non conosce mai il padre, venditore ambulante di frutta e verdura che muore prematuramente, e a soli sette anni, nel 1942, il futuro fondatore di Luxottica viene ammesso all’orfanotrofio dei Martinitt, perché la madre Grazia non è più in grado di badare da sola ai tre figli.
Le austere camerate dell’istituto lo formano, come anche le regole imposte, la divisa e la sveglia alle sei. A 15 anni la Johnson, azienda specializzata nella produzione di coppe e di medaglie (ancora oggi attiva) lo assume come garzone a Milano. Le incisioni e il design diventano ben presto una vera passione, al punto tale da incentivarlo a iscriversi all’Accademia di Brera, dove si specializza in incisioni metalliche.
Nel 1958 decide di trasferirsi ad Agordo, in provincia di Belluno, dove la comunità montana offre terreno senza alcun costo a chi avvia un’azienda sul territorio assumendo personale proveniente dalle aree disagiate della provincia. A 26 anni avvia così la propria bottega specializzata in montature per occhiali, che diventerà da lì in tre anni Luxottica. Se inizialmente produce per conto terzi, nel 1967 Del Vecchio inizia a produrre occhiali finiti firmandoli con il marchio Luxottica: la trasformazione di business ha così successo che dopo appena quattro anni dall’inizio della nuova produzione, l’azienda decide di dedicarsi totalmente alla creazione e vendita di occhiali finiti. E nel 1969 è ufficialmente proprietario unico dell’azienda.
Negli anni l’azienda cresce sempre di più, successo dopo successo, fino a quando nel 1981 fa un ulteriore salto. Leonardo Del Vecchio acquisisce Avantgarde, brand statunitense di occhiali ed entra così nel mercato statunitense, grazie a un prestito di Credito Italiano. Dopo appena un anno l’imprenditore restituisce l’intero importo e nello stesso periodo apre altri quattro stabilimenti dando lavoro a 4.500 persone. Nel 1990 Luxottica si quota alla Borsa di New York, prima ancora di quella di Milano che arriva solo 10 anni più tardi, nel 2000.
Abbandona la poltrona ma non il controllo
Nel luglio 2004 Del Vecchio decide di mettersi da parte – per famiglia, dichiara più volte – e lascia la sua carica di amministratore delegato di Luxottica, mantenendo sempre quella di presidente esecutivo del gruppo. Affida la gestione della società ad Andrea Guerra, che è stato consigliere nei cda delle principali società controllate, venendo in seguito sostituito da Francesco Milleri, attuale ad di EssilorLuxottica.
Negli anni acquisisce Sunglass Hut, Ray-Ban e Oakley, la società californiana che produce gli occhiali sportivi più famosi del mondo per una cifra di 2,1 miliardi di dollari, e cresce sempre di più fino a produrre occhiali per quasi tutti i marchi, inclusi Bulgari e Chanel.
Nel 2007 lo stesso anno Del Vecchio entra nell’azionariato del colosso immobiliare francese Foncière des Régions, dopo aver ceduto la sua quota di maggioranza in Beni Stabili. E infine nel 2017 la svolta decisiva: arriva la fusione da 50 miliardi di euro tra Luxottica e il colosso francese Essilor, che dà vita al gruppo dell’occhialeria più grande d’Europa, EssilorLuxottica.
Oltre agli occhiali
Negli ultimi anni gli interessi di Del Vecchio non riguardato solo il mondo dell’occhialeria. A ottobre 2021 l’imprenditore acquisisce altre 495mila azioni di Assicurazioni Generali, pari a circa lo 0,03% del capitale sociale della compagnia assicurativa triestina e la quota del presidente di EssilorLuxottica nel Leone di Trieste sale così a circa il 5,55%.
In vista del rinnovo del board di Generali della scorsa primavera Francesco Gaetano Caltagirone e Del Vecchio hanno stipulato lo scorso 11 settembre un patto di consultazione che dopo gli ultimi acquisti sale quindi al 13,41% complessivo.