Like, commenti e ri-condivisioni. Per essere ceo ormai è necessario avere un’immagine anche sui social, oltre che dei numeri importanti. Il ruolo di vertice non riguarda più solo la gestione del business, ma anche lo status social sulle piattaforme. Non è una casualità, infatti, che la maggior parte delle aziende abbiano un leader apicale anche su Linkedin. È quello che ha notato Pubblico Delirio, società di consulenza di reputazione digitale, nel nuovo report annuale sui 30 ceo delle più grandi aziende che operano in Italia più seguiti sulla piattaforma nel 2022 : su 275 aziende analizzate, 71% ha un leader apicale presente sul social network professionale.

Il settore finanziario è quello più presente (classifica aggiornata al 30 giugno 2022) con sette manager (l’anno scorso erano solo quattro). Seguono, energy & utility con cinque e automotive e retail con quattro. Per la prima volta in classifica compare anche il settore food&beverage, rappresentato da tre ceo. Assente invece il pharma.

I vertici con più follower

Aumenta sempre di più la media dei follower dei 30 ceo più seguiti: 29.300 quest’anno, cioè 7.100 in più rispetto al 2021 e 14.700 in più al 2020. A trainare la media sono i primi tre ceo sul podio che da soli coprono il 32% del totale dei follower della top 10: Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (121.600, +42mila), Luca De Meo di Renault Group (93.900, +30.400) e Nerio Alessandri di Technogym (69.900, +17.800), sul podio al posto di Marco Alverà (70.700 follower, +14.700), uscito dal panel avendo di recente lasciato la guida di Snam.

Ad oggi (25 luglio 2022) i numeri sono già cambiati arrivando a 125.012 follower per Winkelmann, 97.623 per De Meo, 72.032 per Alessandri.

Al quarto posto in classifica, con meno della metà dei follower rispetto al primo, c’è Giampaolo Grossi di Starbucks Italia, che vanta 48.500 (ad oggi sono 49.921) e sale ben quattro posizioni rispetto al 2021. Seguono Corrado Passera di illimity Bank  con 45.700 (ad oggi sono 45.812) e Francesco Starace di Enel con 44.400 (ad oggi 44.667) che si scambiano la posizione rispetto al 2021. Per la prima volta nella classifica dei top 10 c’è anche una donna: si tratta di Cristina Scocchia, che da Kiko Milano passa a illycaffè e che scala quattro posizioni con 20.400 nuovi follower per un totale di 41.700 (ad oggi sono 45.567).

Chiudono la classifica Claudio Descalzi di Eni con 41.200 follower su Linkedin (ad oggi 41.898), Andrea Pontremoli di Dallara con 33.500 (ad oggi) e Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta con 30.700 (ad oggi 31.979) .

Esce fuori dalla top 10, invece, Francesco Pugliese di Conad con 29.400 (ad oggi 30.465). Rimane poi stabile a tre il numero delle donne ceo: oltre alla Scocchia, ci sono anche Silvia Candiani di Microsoft Italia con 20.500 (ad oggi 21.158) e al quindicesimo posto in classifica, e Elena Goitini di Bnl – Bnp Paribas Italia con 10.800 (ad oggi 11.797) e al venticinquesimo posto. Esce invece dalla top 30 Fabiana Scavolini di Scavolini al 45°posto (ad oggi con 5.605).

Nuovi ingressi

Entrati per la prima volta nella top 30 sono Pietro Labriola (14.100) da quest’anno al vertice di Tim, Pierroberto Folgiero (13.000) passato dalla guida del gruppo Maire Tecnimont a quella di Fincantieri, Fabrizio Gavelli (9.900), presidente e amministratore delegato Italy & Greece di Danone Company, e Giannalberto Cancemi, recentemente nominato ceo di Leroy Merlin Italia (9.500).

È Andrea Orcel di Unicredit (con 12.900 follower), però, il manager che ha scalato più posizioni di Unicredit, che con 11.800 nuovi follower è passato dalla 139° alla 21° posizione.

L’attività sui social

Nel periodo analizzato, marzo-giugno 2022, i ceo hanno pubblicato in media 5,8 post al mese, dato di poco superiore all’anno precedente (5,7 da metà marzo a metà luglio 2021). Il più attivo di tutti è Francesco Pugliese con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post, condivisioni e articoli. Seguono Stefano Rebattoni di Ibm Italia con 17,8 e poi Silvia Candiani di Microsoft Italia e Giampaolo Grossi che postano su Linkedin rispettivamente 11,5 e 11,3 volte al mese. Guidano invece per engagement rate Remo Ruffini 9,4%, Stefano Venier 9,2% e Cristina Scocchia 6,5% che, nonostante la bassa frequenza di pubblicazione (rispettivamente 1, 2,8 e 1,3 post al mese), si differenziano di molto rispetto alla media dei top 30: 2,2%, in crescita dello 0,5%.

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