Visitava la Cina dal 1978, epoca Deng Xiaoping, il presidente Mario Boselli di Iccf, Italy China Council Foundation, dall’inizio della cosiddetta “apertura”. Paese, la Cina, che era lì per produrre, produrre, produrre. Anche creando problemi, di conseguenza, alle produzioni di altri Paesi.
Un’evoluzione virtuosa
Oggi la situazione è cambiata. Se n’è parlato nello Studio Legale Baker McKenzie, casa questa mattina della Italy China Council Foundation per merito di Marco Marazzi, avvocato in Baker McKenzie e nel CdA della Italy China stessa. Ospite d’onore il Console Generale cinese a Milano, Liu Kan, intervenuto nel profondo su un tema insolito per un diplomatico di peso, l’obiettivo della sconfitta della povertà, o almeno quasi.
Del resto è il tema della conferenza, ed è al centro del numero 175 della rivista Mondo Cinese, oggi edito dalla Fondazione che risale alla iniziativa originaria di Cesare Romiti, diretto da chi ha guidato il tavolo odierno, la giornalista Rita Fatiguso, grande esperta di Cina, già come storica corrispondente estera, lì, del Sole 24Ore.
La Cina sta investendo in sviluppo, scommettendo sulla pace
Non è più il paese di quel genere di produzione, prosegue il presidente Boselli. C’è stata un’evoluzione virtuosa, magari è diventata meno competitiva. Ma è diventato Paese importantissimo per le esportazioni, anche italiane, e, per Boselli grande parte della sua stessa vita professionale, oggi lo è per esempio per l’alto di gamma della moda: senza la Cina l’Italia soffrirebbe molto in una delle nostre eccellenze qualificanti.
Boselli cita il Presidente cinese Xi Jinping: la Cina sta investendo ormai sullo sviluppo. Se non succedono discontinuità maggiori, e nessuno se lo augura, la Cina è un Paese di pace. Mario Boselli ricorda simbolicamente che è lì la più imponente opera militare mai costruita al mondo, ma è solo un’opera difensiva: la Grande Muraglia.
Prosperità comune, l’obiettivo di Cina 2049
L’anno 2049 sarà importante per la Cina. Saranno i 100 anni dalla fondazione delle Repubblica Popolare Cinese, ricorda Rita Fatiguso, ma segnerà anche la fine di un percorso strategico nel quale il Paese oggi è immerso. Appare curioso parlare di 2049: la Cina, rispetto a noi, ragiona a lunghissimo termine.
Sarà una modernizzazione in stile cinese, precisa il Console Liu, che sia inclusiva per la maggior quantità di popolo. Sempre con un sottofondo di pace, che è essenziale scelta.
Il Console a Milano Liu Kan parla concretamente di lotta alla povertà, ne ha scritto lui stesso sulla rivista Mondo Cinese. Ma è il sistema istituzionale del Paese che porta un diplomatico a occuparsene. “Prosperità comune”, tutti hanno partecipato a questa visione, dal Presidente Xi, al ministro degli Esteri, al sistema istituzionale tutto. Liu definisce la riduzione ed eliminazione della povertà un obiettivo “strategico” del Governo di Pechino, che ne vuole creare un modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile.
Cina, il futuro dell’innovazione e la riforma sanitaria
Altri temi centrali in Cina. Sono stati il contenuto degli interventi, il primo del docente di Scienze e Tecnologia dei materiali all’Università di Sassari, Plinio Innocenzi, il secondo del responsabile del Centro Studi di Italy China Council Foundation, Alessandro Zadro.
Sul primo punto, dice il professor Innocenzi, sarà fondamentale, per garantire la crescita, innovare evitando l’autarchia tecnologica. Alessandro Zadro inquadra il settore sanitario cinese, in rapida espansione, tanto da puntare a diventare il più grande mercato sanitario mondiale già entro il 2030. Una crescita che pone sfide significative alle aziende straniere, ma che offre anche enormi opportunità di investimenti e sviluppo, in chi saprà coglierle.