La Cina ha annunciato un ulteriore taglio del tasso sui prestiti ad un anno, finalizzato a stimolare la domanda di credito, in una fase critica per l’economia cinese, colpita dal doppio morbo della crisi economica ed immobiliare. Si tratta del secondo taglio nell’arco di pochi mesi.
Cina, un taglio di 10 punti base
Nel dettaglio la Banca Popolare Cinese, (Pboc) ha tagliato il tasso primario sui prestiti a un anno, lasciando invariato il tasso a cinque anni. La People’s Bank of China ha quindi tagliato il Loan prime rate (Lpr) sui prestiti a un anno – riferimento per la maggior parte dei prestiti alle famiglie e alle imprese in Cina – di 10 punti base dal 3,55% al 3,45%. Si tratta del secondo taglio in tre mesi. Il benchmark quinquennale per i mutui è rimasto invece invariato al 4,2%.
Pesa il calo dei consumi e il settore immobiliare
Sulla decisione della Pboc pesa una fiacchezza generalizzata dei consumi cinesi, in un contesto di rallentamento dell’economia globale. A questo si aggiunge la situazione nel settore immobiliare: giovedì scorso Evergrande, il colosso del settore nel Paese asiatico, ha dichiarato bancarotta e presentato istanza di fallimento a New York.
La società, un tempo la seconda del settore in Cina per fatturato, era andata in insolvenza nel 2021 a causa del forte indebitamento, scatenando un’enorme crisi immobiliare nell’economia cinese, che continua a risentirne ancora oggi. Il colosso immobiliare ha presentato istanza di protezione dal fallimento ai sensi del Capitolo 15, che permette a un tribunale fallimentare statunitense di intervenire quando un caso di insolvenza coinvolge un altro Paese.
Cina, taglio inferiore alle attese
La mossa della Banca centrale cinese è comunque al di sotto delle attese degli analisti che puntavano ad un taglio di 15 punti, a causa dei rischi di insolvenza derivanti dall’aggravarsi dei problemi di liquidità nel settore immobiliare del paese.
La misura – in contrasto con le principali economie del mondo che alzano i tassi per frenare l’inflazione – dovrebbe sostenere indirettamente l’attività in un contesto di rallentamento economico