Credit Suisse vende i gioielli di famiglia per uscire dalle secche dopo gli scandali finanziari e le perdite di bilancio.  Secondo il quotidiano elvetico online Inside Paradeplatz la banca elvetica ha messo in vendita l’immobile di uno storico hotel a cinque stelle nel centro di Zurigo: si tratta del Savoy Bauer, oggi sotto la gestione della catena Mandarin.

Il processo di valorizzazione dell’immobile è appena partito, ma diversi soggetti si sarebbero già fatti avanti. In pole per aggiudicarsi l’asset ci sarebbe  Goetz Bechtolsheimer, proprietario della catena di alberghi di lusso Tschuggen, che avrebbe messo sul piatto 400 milioni di franchi, oltre 400 milioni di euro.

“Il Credit Suisse valuta regolarmente il suo portafoglio immobiliare nel quadro della sua strategia globale e la banca si è impegnata in questo ambito a lanciare la procedura di vendita dell’hotel Savoy, e valuterà con cautela tutte le offerte e gli eventuali acquirenti”, ha spiegato un portavoce della banca.

Inoltre la banca ha intenzione di riacquistare titoli di debito per un importo fino a 3 miliardi di franchi svizzeri. La banca fara’ un’offerta in contanti su otto titoli di debito senior denominati in euro o sterline per un importo di 1 miliardo di euro; separatamente fara’ anche un’offerta su 12 titoli denominati in dollari per un importo complessivo fino a 2 miliardi di dollari. Le due offerte, soggette a condizioni, durano fino al 3 e al 10 novembre. La banca intende “approfittare delle condizioni di mercato per riacquistare il debito a prezzi interessanti”, precisa una nota.

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Il dissesto finanziario e il crollo delle azioni

Dopo aver subìto una perdita di oltre 5 miliardi di dollari per via del collasso del fondo speculativo Archegos nel marzo, ha dovuto raccogliere capitali, bloccare il riacquisto di azioni, tagliare i dividendi e rinnovare il proprio management. Sempre nel marzo 2021, Credit Suisse ha anche dovuto sospendere i fondi dei clienti di Greensill Capital, una società di servizi finanziari fallita con cui collaborava. A luglio la banca ha annunciato una nuova revisione strategica – la seconda nel giro di un anno – e ha sostituito l’amministratore delegato: quello attuale, Ulrich Koerner, si sta occupando di ridurre l’attività di investment banking e di tagliare più di 1 miliardo di dollari di costi.

Lunedì scorso le azioni sono calate dell’11,5% e le sue obbligazioni hanno toccato valori minimi da record. Secondo gli analisti questi soni segnali del fatto che i mercati hanno qualche perplessità sulle capacità della banca di realizzare il suo piano di ristrutturazione senza chiedere altri capitali.

Dall’inizio dell’anno le azioni del gruppo hanno perso oltre il 55%; le perdite, invece, hanno quasi toccato i 4 miliardi di dollari negli ultimi tre trimestri. I credit default swaps – gli strumenti utilizzati per assicurare l’esposizione al debito del prestatore – sono passati dai 57 punti base di inizio 2022 ai 250 punti base di lunedì 3 ottobre.

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