Ceo, Cfo e amministratori delegato. Sono sempre di più le donne a ricoprire questi ruoli nell’ambito finanziario e industriale. A confermarlo anche il report The Credit suisse gender 3000 nel 2021: ampliare la diversità discussione di Credit Suisse research institute sulla diversità di genere in azienda.
Su un campione di circa 3.200 aziende, lo studio evidenza che tra il 2015 e il 2021 a livello globale la presenza femminile nei consigli di amministrazione aziendali è stata in media del 24%. In questi anni, però, il numero delle donne è aumentato dell’8,9% ed è più che raddoppiato rispetto all’inizio del decennio.
Europa e Nord America si posizionano al di sopra della media globale, con le donne che rappresentano rispettivamente il 34,4% e 28,6%. I settori più quotati a livello mondiale sono la finanza e l’assistenza sanitaria con rispettivamente il 26,54% e il 26,00%.
La situazione in Italia
Nello specifico, in Italia il numero di donne all’interno dei consigli di amministrazione è cresciuto dal 24.8% al 39.4% (dal 2015 al 2021). Il Paese si posizione infatti nel 2021 per la prima volta negli ultimi anni al terzo posto tra i cinque paesi con la percentuale di presenza femminile più alta.
Ad incidere in qualche modo è stata sicuramente la legge Golfo-Mosca che impone quote crescenti di consiglieri donna nei cda. A dieci anni dall’introduzione della norma, la presenza femminile nei board è sempre più rilevante e di conseguenza questo può avere influito sulla possibilità di nominare anche le donne nei ruoli di vertice.
Ancora troppo bassa, invece, la percentuale di donne nei ruoli di Ceo e Cfo, rispettivamente del 10% e del 4% nel 2021.
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