Crescita positiva per Pil che nel 2021 aumenta del 6,5% rispetto a un anno prima. L’obiettivo del 2022 del governo italiano mantiene alta l’asticella: si punta a una crescita del Prodotto interno lordo superiore al 4%. Secondo l’Istat gran parte della caduta registrata nel 2020 è stata recuperata.

Grazie alla ripresa dell’economia mondiale, ma anche agli interventi e le azioni di sostegno a imprese e famiglie attuate dal governo, i mercati hanno ripreso a lavorare e con loro anche il benessere e la salute dell’Italia. Il merito va anche poi al successo della campagna di vaccinazione e le altre misure di controllo e di contenimento dell’epidemia da Covid-19 che hanno permesso un ritorno alla normalità e al lavoro, anche se in parte e in periodi di tempo, garantendo così una fiducia maggiore fiducia nella ripresa economica.

Nonostante poi la pandemia continui a rallentare le attività di alcuni settori, all’impatto espansivo della politica di bilancio quest’anno si aggiungerà anche l’effetto iniziale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

L’Italia sopra la media della zona euro

Nel quarto trimestre 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti e del 6,5% rispetto lo stesso periodo del 2020. Secondo la banca dati, si tratta del tasso di crescita più alto degli ultimi 44 anni. I settori che ne hanno beneficiato di più sono l’industria e i servizi che hanno registrato un’espansione, mentre l’agricoltura è arretrata. I consumi interni poi sono andati bene, meno invece le esportazioni.

Il dato italiano del periodo ottobre-dicembre è migliore anche della media della zona euro (più del 0,3% rispetto al terzo trimestre e più del 4,6% su base annua). Meglio dell’Italia fanno solo Portogallo (+1,6%) e Francia (+0,7%). Il dato tedesco scende infatti del 0,7%, dopotutto nell’ultima parte dell’anno Berlino ha adottato misure severe per il contenimento della pandemia e il calo del Pil nel 2020 (-4,6%) era stato molto più modesto di quello italiano (-9%).

In rialzo anche Piazza Affari

Il dato del Pil e l’incarico a Sergio Mattarella per un secondo mandato come presidente della Repubblica spingono Piazza Affari, in rialzo dell0 0,7%, meglio delle altre borse europee. Scendono poi i rendimenti dei Btp a dieci anni, scesi dall’1,3% di venerdì all’1,2% di questa mattina. Il differenziale di rendimento rispetto agli equivalenti titoli tedeschi (spread) si riduce a 128 punti.

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