Tra alti e bassi, le criptovalute sono ormai costantemente attenzionate dagli analisti e sono parte integrante della rivoluzione tecnologica basata sul Web 3, la rete che si fonda sulle blockchain. Da ormai qualche anno stanno attirando l’attenzione degli investitori e dando vita a un ecosistema di società in alcuni casi molto redditizie.

Il Centre for Finance, Technology and Entrepreneurship ha mappato le società fintech attive a livello globale. Vediamo quali sono e cosa fanno le principali fra queste che si occupano di criptovalute.

Coinbase

Nata nel 2012 negli Stati Uniti, Coinbase è un exchange di criptovalute, con una valutazione di mercato attuale pari a circa 40 miliardi di dollari. Ha sede a San Francisco ed è stata fondata da Brian Armstrong, ex ingegnere di Airbnb. A lui si è poi unito come co-fondatore l’ex trader di Goldman Sachs Fred Ehrsam. Armstrong occupa attualmente la posizione numero 347 del Bloomberg Billionaires Index, con un patrimonio netto stimato attorno ai 7,29 miliardi di dollari. Di recente ha attirato molta attenzione la pubblicità fatta mandare in onda dalla società durante la diretta televisiva del Super Bowl. Si è trattato di un qr code con movenze da vecchio schermo in standby di Windows, che consentiva ai telespettatori di poter ottenere gratis 15 euro di bitcoin.

Ftx

Con 18 miliardi di valutazione, anche Ftx è un exchange di criptovalute. A fondarlo nel 2019 sono stati Sam Bankman-Fried e Gary Wang, entrambi laureatosi al Mit, istituto di tecnologia americano tra i più importanti al mondo. Con un patrimonio netto di 22,2 miliardi di dollari Bankman-Fried si piazza alla posizione numero 68 del Bloomberg Billionaires Index, mentre Wang non è presente nell’indice. Ftx è stata costituita a Antigua e Barbuda e la sua sede è stata spostata nel settembre 2021 da Hong Kong alle Bahamas. Lo scorso 31 gennaio ha annunciato la chiusura di un round di serie C da 400 milioni di dollari. Come altre società crypto ha investito nello sport ed è lo sponsor principale della casa della squadra di Nba dei Miami Heat.

Opensea

Opensea è invece un market place dedicato agli Nft, i token non fungibili che in Europa hanno un framework regolatorio vario e non ancora definito. Con sede principale a New York, è valutato 13 miliardi di dollari. La società, nata nel 2017 dalla menti di Devin Finzer e Alex Atallah, non permette solamente di vendere e acquistare Nft, ma anche di crearli. Dopo aver ottenuto dalla sua fondazione oltre 1,5 miliardi di dollari, oggi sta ipotizzando di quotarsi a Wall Street. Nelle ultime ore il market place è balzato agli onori della cronaca per essere stato derubato di centinaia di Nft, per un valore complessivo di 1,7 milioni di dollari.

Fireblocks

La piattaforma di Fireblocks permette di mettere in sicurezza le infrastrutture tramite cui viene fatto trading di asset digitali. La società statunitense, guidata dal Ceo Michael Shaulov, ha una valutazione di mercato di 8 miliardi di dollari e di recente è stata molto attiva sul mercato. Secondo quanto riportato da CoinDesk, Fireblocks a fine gennaio ha raccolto 550 milioni di dollari tramite un round di Serie E, guidato da D1 Capital Partners e Spark Capital. Inoltre, il 16 febbraio ha acquisito First Digital, piattaforma tecnologica di pagamenti con stablecoin e asset digitali. Reuters ha riportato che il valore della transazione potrebbe aggirarsi attorno ai 100 milioni di dollari.

Gemini

Tra le principali fintech attive nel mondo crypto c’è infine Gemini, altro exchange di criptovalute con un valore di mercato pari a 7 miliardi di dollari. Annunciata nel 2013 e poi entrata in funzione nel 2015, la società è stata fondata dai gemelli Cameron e Tyler Winklevoss. Secondo Bloomberg i due hanno un patrimonio netto rispettivamente di 5,1 e 5,3 miliardi di dollari. Sono considerati grandi rivali del ceo di Meta (ex Facebook), Mark Zucerberg e anche loro si sono lanciati nella corsa al metaverso. Lo scorso novembre hanno chiuso un round di finanziamento da 400 milioni di dollari proprio con il fine di sviluppare una serie di servizi che permettano a Gemini di poter operare nei metaversi.

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