Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Intesa Sanpaolo e Banca Europea degli Investimenti (Bei) hanno concesso a La Spezia Container Terminal (Lsct), società privata parte del gruppo Contship Italia, un finanziamento da 160 milioni di euro per lo sviluppo infrastrutturale del porto di La Spezia. Questo ha una durata complessiva di 15 anni, con un periodo di disponibilità fino a dicembre 2025.

L’operazione è stata strutturata dalla direzione corporate finance mid-cap della divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, che opererà anche in qualità di banca agente, da Cdp e da Bei.

Come spiegato tramite una nota stampa, la cifra stanziata servirà a migliorare l’accessibilità portuale, con il rafforzamento dell’impianto ferroviario, e a generare impatti positivi sull’occupazione e sull’ambiente.

Finanziamento porto di La Spezia, gli interventi previsti

Nel dettaglio, le risorse finanziate sosterranno il piano investimenti di Lsct, dedicato all’acquisto di nuove gru di banchina di ultima generazione, di quelle di piazzale, e di altre gru dedicate al servizio di terra, oltre al miglioramento dell’infrastruttura nel suo complesso.

I lavori riguarderanno principalmente la costruzione di una nuova banchina, la realizzazione di un piazzale operativo e la riqualificazione della Marina del Canaletto. È previsto inoltre il rafforzamento dell’impianto ferroviario nel movimento a terra delle merci.

Lo sviluppo di tali opere permetterà al terminal di raggiungere una capacità totale di movimentazione pari a circa 2 milioni di Teus (misura standard di lunghezza nel trasporto dei container Iso che corrisponde a 20 piedi, circa 6 metri) e una quota di trasferimento delle merci tramite ferrovia che aumenterà dall’attuale 33% fino al 50%. In questo modo il porto di La Spezia potrà diventare sempre più centrale nel Mar Ligure, dove rappresenta uno dei punti di ingresso dei principali corridoi di trasporto che collegano l’Europa centrale e settentrionale.

Il piano di Cdp e l’impatto su ambiente e occupazione

Il progetto si inserisce nel Piano Strategico 2022-2024 di Cdp e segue le priorità di intervento individuate dalle Linee Guida Strategiche Settoriali relative ai Trasporti e Nodi Logistici. Inoltre, punta a generare impatti positivi sull’ambiente, pur considerando l’importante aumento delle movimentazioni. Le emissioni di Co2 per Teu movimentato, a regime, verranno infatti dimezzate, mentre quelle complessive a partire dal 2026 saranno ridotte di circa il 10%.

Il programma di investimento è in linea con il principio Dnsh, che prevede non si arrechino danni significativi all’ambiente sui sei obiettivi definiti nell’ambito del sistema di tassonomia europea. Si stimano anche impatti positivi sui livelli occupazionali di tipo sia diretto sia indiretto, considerando anche l’indotto che sarà attivato.

Si ricorda che, lo scorso agosto Cdp aveva reso noto di aver investito 31,5 milioni di euro per finanziare le opere degli altri porti liguri di Genova e Savona.

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