Le chiusure obbligate, l’aumento dell’e-commerce, l’assenza dei turisti internazionali e la conseguente perdita di redditività. Come è cambiato il mondo del retail estate estate, quali sono le dinamiche di mercato dopo due anni di pandemia e quali sono le prospettive future del settore. Ce ne ha parlato Alessandro Barzaghi (nella foto), managing partner di Cocuzza & Associati, in occasione della pubblicazione del report Retail Trends 2022.
Lo scenario post-pandemia del settore, infatti, sembra essere positivo, rileva il report dello studio legale: aumentano le interazioni con altri settori come il food e i servizi, si punta sulla sostenibilità e si definiscono nuove partnership tra tenant e landlord. L’instabilità politico-economica internazionale sta prolungando, però, questa condizione di incertezza, a partire dai costi dell’energia e delle materie prime. Per questo il retail real estate si sta riorganizzando per far fronte alle nuove difficoltà.
Quali sono le dinamiche di mercato al momento e quali saranno nel resto dell’anno?
Le dinamiche di mercato presenti al momento sono le stesse che abbiamo visto prima e durante il Covid, solo che ora sono state accelerate. Supply chain, necessità di riportare nei propri Paesi alcune funzioni fondamentali, attenzione ai consumi, sono tutti fenomeni che abbiamo già visto nel retail prima della pandemia. Gli eventi tragici degli ultimi tempi hanno velocizzato il tutto.
Dopo che la pandemia ha colpito profondamente il settore, questo ha dovuto prendere le contromisure necessarie e ripersarsi. Per questo il ruolo del negozio è cambiato ed è diventato meno vendita e più esperienza. L’e-commerce ha accentuato la sua importanza. Poi una parte meno evidente, ma interessante, è che i punti vendita hanno cambiato pelle o perché si sono spostati online o perché hanno chiuso l’attività.
Quali sono questioni legali più rilevanti?
Negi ultimi due anni le questioni legali più diffuse sono state le ri-negozzazioni dei canoni. Adesso il focus è più su due grandi aree. La prima riguardo il futuro delle clausole Covid o di forza maggiore: nei contratti queste clausole erano spesso escluse, mentre adesso hanno un’importanza maggiore. La seconda, invece, è sugli aspetti che non riguardano i negozi, quindi supply chain o, ad esempio, la costruzione di contratti di appalto in cui si deve cercare di prevedere le condizioni in cui non arrivano i materiale perché bloccati in un contesto di guerra o in un container.
Pandemia e crisi in ucraina stanno influenzando o influenzeranno in qualche modo?
La crisi sanitaria ha influito su tutto il retail mondale, non esiste area che non sia stata colpita. Da questa situazione si sono tratte diverse lezioni, anche se altre si continua ad ignorarle. Ad esempio, nelle contrattazioni si tende fingere che questi problemi riguardino solo il passato e non serviranno anche nel futuro, come nel caso della clausola per gravi motivi: si tratta di una protezione che la legge dà a tutti i conduttori di immobili che dovrebbe essere mantenuta.
La crisi in Ucraina, invece, ha avuto un impatto inferiore, a meno che non si abbiano dei contatti diretti con i Paesi coinvolti (ad esempio, sono dei fornitori). In Italia si può solo vedere una diminuzione dei clienti e turisti russi. L’impatto maggiore ci sarà sui consumi e a quel punto la domanda sarà, se è davvero sostenibile mantenere ki negozi aperti secondo gli orari pattuiti e a cui siamo abituati? So di retail che si trovano in centri commerciali o outlet che hanno già adesso difficolta a causa dei costi aumentati.
Quali saranno le opportunità future per il settore?
L’opportunità per il settore lato proprietà immobiliare, sarà quello di ragionare con la testa del retail per mantenere la stessa flessibilità e offrire il giusto prodotto al momento giusto. Ad oggi, il retail cambia molto veloce e quindi il tutto deve essere più dinamico.
Lato retail, invece, è più difficile da cogliere. Si tratta di capire come si muove il mercato. L’opportunità potrebbe essere nel combinare la multicanalità del settore, dall’online al fisico e tutte le modalità ad oggi esistenti per fare shopping.