Consolidare la posizione, lanciare nuovi prodotti o linee – spesso premium – o private equity interessati alla crescita e alla redditività di un settore che ha rallentato nel 2020, come molti, ma che già guarda avanti.

Nel comparto wine & spirit c’è una grande voglia di m&a, complice anche l’interesse – e la spinta aggregatrice – dei private equity. In totale sono circa 12 le operazioni nel settore dal 2019 alla prima metà del 2021, stando a Mergermarket, di cui quattro con private equity e altre otto fra iniziative singole e add-on. Segno di una vitalità che però resta confinata in una nicchia ben precisa, cioè quella delle aziende che performano meglio.

Come è andato il settore

Stando a una ricerca di Mediobanca, Ipsos e Sace, nel 2020 i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso con un calo di fatturato del 4,1% (-6,3% il mercato interno, -1,9% l’estero) e un -5,8% di ebit margin (rispetto al 6,2% del 2019). L’incidenza del risultato netto sul fatturato ha performato bene, con una leggera variazione dal 4,2% al 4,1%. I vini frizzanti hanno perso più terreno (- 6,7%) dei vini fermi (-3,5%) mentre il bio ha registrato vendite in aumento del 10,8%, per una quota di mercato del 2,3%.

Sul fronte distribuzione, è cresciuta l’incidenza del canale GDO al 38% rispetto al 35,3% del 2019 (a valore è cresciuto del +2,3%), quello Ho.Re.Ca.si contrae dal 17,9% al 13,4% (-32,7%), mentre wine bar ed enoteche passano dal 7% al 6,7% (-21,5%).

Il dato interessante viene dall’online, influenzato senza dubbio dal lockdown e quindi dall’impossibilità di uscire di casa per una parte importante dell’anno, con una crescita del 74,9% delle vendite sui portali web di proprietà, e del 435% per le piattaforme online specializzate e +747% i marketplace generalisti. Viene da se che nel 2020 gli investimenti nel digital dei maggiori produttori di vino sono aumentati del 55,8%, a fronte di un calo del 14,3% degli investimenti complessivi e del 13,4% della spesa pubblicitaria.

Le previsioni per il 2021

Il 2021 dovrebbe andare meglio e anzi i produttori si aspettano una crescita del 3,5%, che arriverebbe al 4,6% per la sola componente export, recuperando quasi la perdita dell’anno più difficile della pandemia.

Nel dettaglio, per le maggiori società di spirits, si prevede un anno con vendite in crescita del 5,4% e del 4% per le esportazioni. A questo proposito, nel biennio 21-22 la ricerca stima un aumento dei consumi di vino del 3,8% l’anno per molti tra i principali mercati.

Per i due grandi importatori di vino italiano la crescita media annua è del 2% per gli USA e del 3,1% per la Germania. Discorso a parte per il Regno Unito: crescita del 2,4% l’anno, ma prospettive complicate dagli sviluppi post Brexit. Opportunità possono arrivare da mercati già noti al vino italiano: Canada e Giappone segnano un consumo atteso in forte crescita (+5,9% annuo per entrambi). Ma è la Cina a mostrare uno dei maggiori potenziali con un +6,3% annuo nel biennio 2021-22.

Ne ha parlato anche Francesco Adami, partner di Van Berings, nell’intervista qui di seguito.

 

Private equity e vino

La performance economica, e la solidità, sono fra i principali elementi che spingono un’azienda vinicola – parliamo prevalentemente di produttori – o i private equity a fare acquisizioni.

I principali deal di private equity nel vino (dal 2019 a metà 2021, dati Mergermarket)

Data di annuncioData di completamentoAzienda targetAcquirenteVenditoreValore del deal (mln euro)
26/04/202126/04/2021MGM Mondo del VinoClessidra SGR 
13/08/202011/03/2021Casa Vinicola Botter Carlo & C. Clessidra SGR Famiglia Botter; DeA Capital Alternative Funds SGR300
30/12/201906/04/2020Farnese ViniPlatinum EquityNB Renaissance Partners 175
23/10/201905/11/2019Prosit (80%)Q Group & PambiancoSergio Dagnino (Private investor)6

 

Da inizio 2019 a metà 2021 (30 giugno) si contano almeno quattro operazioni nel settore, fra cui l’acquisizione di Casa Vinicola Botter da parte di Clessidra. Non a caso infatti Botter è la terza società per leadership di vendite (230 milioni, +6,4%) stando al report di Mediobanca sopra citato, preceduta dal gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 581 milioni di euro (-4,4% sul 2019), e dalla romagnola Caviro, il cui fatturato è cresciuto del 10%, avvicinandosi ai 362 milioni di euro.

Tramite Botter poi Clessidra ha acquisito Mondodelvino (+10% di incremento nel fatturato lo scorso anno secondo il report). Le attività del fondo ammontano così a circa 353 milioni e ne farebbero il quarto produttore italiano nel 2020, dietro Caviro.

Lo scorso anno era stato Platinum Equity a comprare Farnese Vini mentre Quadrivio, con il fondo Made in Italy Fund, ha acquisito nel 2019 Prosit società fondata da Sergio Dagnino.

 

Add-on e aggregazioni

Con questo investimento, Quadrivio punta a un percorso di consolidamento nel settore enologico e alla creazione di un polo di cantine italiane di fascia alta con un portafoglio di vini rappresentativi delle eccellenze italiane. Poco dopo infatti il gruppo ha acquisito le cantine pugliese Torrevento e veneta Collalbrigo, assieme all’abruzzese Nestore Bosco.

Nel complesso si contano almeno otto deal tra aziende vinicole, sempre stando ai dati Mergermarket.

La più recente acquisizione è stata quella di Italian Wine Brands, realtà di successo quotata su Aim tramite spac, su Enoitalia, che porta alla nascita di un player da circa 405 milioni di euro (IWB 204 milioni, +29,7% nel 2020 e Enoitalia 201 milioni, +0,8%).

 

I principali deal tra aziende del vino e spirits (dal 2019 a metà 2021, dati Mergermarket)

Data di annuncioData di completamentoAzienda targetAcquirenteVenditoreValore del deal (mln euro)
17/06/2021EnoitaliaItalian Wine BrandsFamiglia Pizzolo152
14/05/202114/05/2021Cedral TassoniGruppo Lunelli Famiglia Redini 20
23/02/202123/02/2021Contri Spumanti (55%)Paolo ContriAliante Equity Tre42
23/06/202023/06/2020Davide Campari-Milano(2.58%)Lagfin S.C.A.251
02/03/202002/03/2020Raphael Dal Bo AGProvinco Italia Raphael Dal Bo; Giuseppe Geronazzo13
16/12/201916/12/2019Casa Girelli; Cesarini Sforza SpumantiCavit /
23/10/201905/11/2019Collalbrigo Grandi Vini (51%)PrositFrancesco Cosulich/
23/10/201905/11/2019Torrevento S.r.l. (51%)Prosit/

 

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