Chi pensava che dopo la scomparsa di Leonardo Del Vecchio, avvenuta esattamente un anno fa, la sua cassaforte avrebbe risentito dell’assenza del suo fondatore deve ricredersi. La società ha infatti archiviato il 2022 come l’anno migliore della sua storia, grazie alle capacità manageriale di Francesco Milleri, braccio destro di Del Vecchio
I conti di Delfin
Il valore degli asset in gestione (Nav) delle società in portafoglio ai prezzi attuali è di circa 29 miliardi, in crescita di oltre il 50% rispetto alla chiusura del 2018, anno di creazione di EssilorLuxottica. Nel 2022 i ricavi da dividendi si sono attestati a oltre 720 milioni e l’utile netto a circa 650 milioni, in crescita del 70% rispetto al 2021.
Milleri, miglior modo di celebrare Del Vecchio
Secondo Milleri i risultati raggiunti rappresentano “il miglior modo di celebrare il nostro fondatore Leonardo Del Vecchio. Il suo pensiero e la sua visione sono e rimarranno l’anima di Delfin”. Le performance registrate testimoniano come la gestione della holding e delle sue partecipate procede nel solco delle indicazioni del fondatore; ma allo stesso tempo indicano che la galassia Del Vecchio è ben equipaggiata per affrontare le sfide future e continuare ad essere altamente competitive in un mercato globale.
“Tutte le principali società partecipate hanno contribuito positivamente a questa performance e siamo fiduciosi che il trend in continuo miglioramento possa essere confermato anche per il 2023”, ha detto Milleri
Una crescita che è testimoniata anche dalla possibilità che possa aumentare la politica di dividendi. Infatti, sulla base degli andamenti ottimali delle società partecipate, la società stima di ricevere nell’anno in corso 860 milioni di dividendi dalle partecipate, in aumento del 20% rispetto al 2022.
Delfin, il 5% degli utili alla Fondazione Del Vecchio
Gli ottimi risultati, e nel rispetto delle disposizioni statutarie volute dal fondatore, Delfin devolverà 32 milioni alla Fondazione Leonardo Del Vecchio, il 5% degli utili. L’obiettivo è sostenere progetti di solidarietà e utilità sociale nel campo della ricerca scientifica, dell’istruzione, della formazione edella salute pubblica.
Milleri, dal software a capo azienda
Il rapporto tra Francesco Milleri e Leonardo Del Vecchio iniziò circa quindici anni fa quando la Milleri&Associati fornì assistenza al gruppo Luxottica per l’utilizzo di un sistema di software. Fu quell’episodio che gettò le basi per una relazione di lavoro lunga ma soprattutto incentrata sulla fiducia. Il salto di qualità lo si ebbe quando Andrea Guerra, nel 2014, lasciò il ruolo di amministratore delegato. Da allora il legame tra Milleri e Del Vecchio è diventato sempre più forte.
Milleri ha condiviso con il fondatore non solo la visione strategica nell’ambito dell’occhialeria, ma anche le scelte nel campo della finanza. In passato in molti avevano letto in molte mosse di Delfin, la regia dello stesso Milleri che, in totale accordo con Del Vecchio, ha scelto la contrapposizione frontale come strategia per imprimere un cambio di rotta nella governance e nel destino di Mediobanca e Generali.