Delfin, la cassaforte della famiglia Del Vecchio, ha registrato nel 2021 un utile netto di 377 milioni, in crescita dell’82% rispetto al 2020. Il bilancio dello scorso anno, che non è mai stato reso noto, è l’ultimo “targato” Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica morto a 87 anni il 27 giugno scorso.

Delfin, con sede in Lussemburgo, è al vertice di un gruppo che vale circa 30 miliardi tra partecipazioni industriali, finanziarie e immobiliari (EssilorLuxottica, Covivio, Generali, Mediobanca, Unicredit).

Anche l’utile del 2021 andrà presumibilmente a incrementare quella gigantesca riserva patrimoniale che fa della Delfin una delle holding familiari più ricche d’Europa: 4,2 miliardi a fine 2021. Cioè oltre 500 milioni potenzialmente disponibili per ognuno degli otto soci. Per adesso non ci sono segnali di nuove politiche sui dividendi e dunque, come negli anni scorsi, l’utile di bilancio dovrebbe essere accantonato e la riserva crescerà a 4,5 miliardi. Gli asset totali sono passati da 10,8 a 12,1 miliardi.

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