Il dipartimento legale è sempre più cruciale in azienda. A tirare le fila della situazione italiana del mercato in house dopo l’anno della pandemia ci pensa Deloitte Legal con un report chiamato Legal Management Consulting 2021 che evidenzia i risultati dell’indagine, svolta con professionisti legali – general counsel, chief legal officer, legal counsel – e manager d’impresa nel periodo a cavallo fra 2020 e 2021. Nel dettaglio, lo studio analizza diverse tematiche come strategia, modelli di governance, ruoli e responsabilità, servizi e compiti legali, strategie di sourcing, tecnologia e digitalizzazione, tracciando un primo quadro tutto dedicato alla penisola
Fra rischi e responsabilità
Un primo dato che emerge dallo studio è quello occupazionale, in particolar modo relativo ai professionisti in-house negli ultimi 12 mesi: si nota che aumentato nel 37% dei casi o rimangono invariati nel 44%, nonostante la pandemia. C’è stata una diminuzione solo per il 19% degli interpellati. Un aumento è sicuramente legato alla situazione Covid-19 che ha fatto finire sul tavolo del legal aziendale numerose responsabilità. Ciò conferma la circostanza per cui molti uffici legali si trovano sempre più spesso a dover gestire un sovraccarico di lavoro e di responsabilità, trovandosi ad operare in un contesto caratterizzato da scadenze impellenti e urgenze costanti.
Non a caso, le funzioni principali del legal, secondo gli intervistati, vedono primeggiare la prevenzione dei rischi legali (per tre su quattro è un compito “molto importante”) e quelle legate all’advice al top management (per due intervistati su tre). Meno importante viene ritenuto, invece, l’aspetto della riduzione del costo dei legali interni, che per lo più viene valutato come “mediamente importante”. Nella maggioranza dei casi, inoltre, gli uffici legali in-house sono chiamati a fornire anche servizi e prestazioni non esclusivamente legali, e spesso sono responsabili anche in materia di compliance.
Secondo Deloitte, gli ambiti di attività toccati maggiormente dall’ufficio legale nello svolgimento dei propri compiti sono soprattutto la contrattualistica e il diritto commerciale e societario, citati da quasi la totalità degli intervistati. Non solo: la maggioranza degli intervistati inoltre indica la proprietà intellettuale e industriale, così come la protezione dei dati personali e l’attività m&a, come quegli ambiti che coinvolgono in modo significativo l’ufficio legale.
La sfida legaltech
Lo studio di Deloitte prede in esame un anno particolarmente simbolico e ricco di trasformazioni, che vedono la tecnologia protagonista. A questo proposito, dallo studio emerge che il settore legale mostra segni di disponibilità alla trasformazione digitale. In futuro, infatti, il dipartimento legale andrà oltre la gestione del rischio e della compliance, per diventare più rilevante per la propria organizzazione in quanto creatore di valore.
Nei prossimi due-cinque anni, spiega Deloitte Legal, l’adozione della tecnologia potrà eliminare molto lavoro di routine, quale la redazione dei contratti, la ricerca di precedenti sarà sempre più rapida, i dipartimenti legali in-house dedicheranno meno tempo alle attività amministrative, potendo così concentrarsi maggiormente sulla consulenza strategica.
Allo stato attuale le società intervistate hanno dichiarato di utilizzare tecnologia ad hoc per attività essenzialmente strumentali, o comunque secondarie rispetto a quella legale pura: le tecnologie prevalentemente adoperate riguardano infatti la firma digitale (citata da un intervistato su due) e la fatturazione elettronica (da un intervistato su tre).
Nel caso in cui si potesse comunque avere accesso a tutte le tecnologie disponibili, gli intervistati trovano particolarmente rilevanti quelle utilizzabili per l’automazione dei contratti (non a caso un intervistato su tre l’ha indicata al primo posto in termini di rilevanza) e dei documenti (al secondo posto), l’analisi e la ricerca legale (al terzo posto).
Verso il domani
Secondo Deloitte, guardando al domani, i general counsel più lungimiranti e coraggiosi dovranno focalizzare la propria attenzione su quattro aree chiave di intervento, in modo da ottenere il supporto dei propri stakeholder. Prima di tutto, come anticipato, gli investimenti in soluzioni tecnologiche per ottimizzare le attività ricorrenti, per aumentare l’efficienza e diminuire i costi e, in ultima analisi, creare valore tangibile e misurabile per l’impresa.
Anche porsi l’obiettivo di diventare agili è fondamentale, in quanto consente al dipartimento legale di diventare anticipatore, più proattivo e più innovativo. Creare partnership commerciali integrate tra i vari dipartimenti, in modo che il dipartimento legale possa diventare un elemento chiave per sostenere la strategia aziendale, la reputazione dell’organizzazione e la sua sostenibilità è altrettanto cruciale. Quindi, nell’orizzonte post-covid, più di tutto, bisognerà superare la mentalità conservatrice e guardare oltre i modelli esistenti.