Originaria di Taranto, Stefania Ricci vive a Londra con il marito Carlos e tre figli di 9, 5 e quasi 2 anni. Si è trasferita lì 15 anni fa, subito dopo la laurea in economia dello sviluppo e sociologia, per seguire un master universitario ma ha avuto l’occasione di iniziare a lavorare nei servizi bancari e non ha più smesso.

Oggi dirige il dipartimento Strategia dei servizi bancari di Barclays Regno Unito e sarà tra le speaker di X Women Impact Summit 2023 l’evento che si svolgerà a Bologna a FICO Eataly World dal 23 al 25 novembre 2023 di cui Dealflower è media partner.

Di cosa parlerai nel tuo speech a X Women Impact Summit 2023 ?
Parlerò di come la maternità aiuta a sviluppare qualità per essere ottime leader e del perché è importante prenderne coscienza per ritrovare la self confidence. Purtroppo nella maggior parte delle neomamme nascono pregiudizi e ansie su di sé e sulle proprie capacità. Uno stato d’animo che porta ad accettare condizioni e posizioni lavorative inferiori rispetto a quelle che ci spetterebbero.

Qual è per te il valore di X Women Impact Summit?
Ognuna di noi può lavorare per cambiare il dna culturale intriso di pregiudizi ma farlo su larga scala è più difficile e per questo serve un network di questo tipo, capace di fornire role model diventando un catalizzatore del cambiamento.

Hai mai subito pregiudizi o discriminazione per il fatto di essere donna?
Sono nata nella metà degli anni Ottanta in Puglia e ho vissuto una situazione deprimente dal punto di vista della disuguaglianza di genere perché la società all’epoca ne era intrisa. Lo erano le famiglie che, se pur a fin di bene, ti trasmettevano convinzioni svilenti. E lo erano anche le istituzioni scolastiche come l’università dove ho sperimentato la discriminazione come abuso di potere. Quella, per esempio, di chi ti rivolge commenti che mai indirizzerebbe a un collega uomo.

In Italia le politiche a favore della maternità sono scarse e inefficaci. Dove vivi tu la situazione è diversa?
Qui le politiche per la maternità sono all’avanguardia, il governo è molto attento e discriminare una neomamma è malvisto. Io ho preso un anno di pausa per tutte e tre le gravidanze e, in generale, il rientro è previsto in maniera graduale tanto che le prime settimane c’è totale flessibilità. Ogni neo mamma viene affiancata da un personal coach prima di lasciare il lavoro, durante la maternità e nella delicata fase del rientro.

Ti definisci una banchiera umanista. Cosa significa?
È l’approccio di chi svolge questo lavoro mettendo la comprensione dei bisogni e della psicologia umana al centro del sistema bancario. Le persone hanno ancora timore a relazionarsi con le banche a causa dell’asimmetria informativa che si manifesta nell’uso di un linguaggio spesso difficile da comprendere. Questo però non aiuta il business ed è socialmente ingiusto. La chiave è disegnare imprese bancarie semplici a misura di consumatore.

Cosa ti ha spinta a intraprendere questa carriera?
Mi ha conquistata la rilevanza della finanza nel mondo delle persone e il ruolo del denaro che continua a essere poco accessibile, così come le informazioni su come gestirlo bene. È su questi due aspetti che secondo me bisogno lavorare per migliorare davvero la vita delle persone.

A che punto è il settore bancario dal punto di vista della diversity e perché è fondamentale?
L’industria bancaria ha bisogno di diversità perché non è mai stata all’avanguardia. Oggi le donne e gli uomini sono presenti in ugual numero ma se guardiamo ai board le donne non superano il 30%. Inoltre c’è bisogno di diversity in senso più ampio perché le sfide del business sono sempre più diverse e per affrontarle non basta più un unico punto di vista.

Quali sono le caratteristiche di un leader?
I leader si trovano ad affrontare due sfide: fare di più con meno e competere con modelli di business emergenti e tecnologici. Per riuscirci servono soft skills come versatilità e resilienza, cioè l’abilità di affrontare le sfide del cambiamento provando, fallendo e ricominciando.

Quali azioni andrebbero intraprese per favorire inclusioni e diversity sul lavoro?
La leadership deve dare un messaggio forte e allinearlo alla strategia del business. Bisogna inoltre valutare il lavoro dei leader chiedendo loro, per esempio, in che misura hanno fatto attività per favorire diversity & inclusion e capire se il loro è un impegno retorico o reale.

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