La Banca europea per gli investimenti alza il velo sull’attività 2021: dei circa 87 miliardi di euro stanziati in Europa, 13,5 sono stati destinati all’Italia, il 13,5% in più rispetto all’anno scorso e un record per l’attività del gruppo  – che comprende anche il Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei) e il Fondo europeo di garanzia (Feg) – sia per finanziamenti sia per impatto.

Prima dell’Italia per risorse ricevute c’è solo la Francia, con uno scarto di 400 milioni, mentre segue il Portogallo con 12,7 miliardi.

 

Metà risorse alle pmi

Nel dettaglio, all’Italia è andato il 15,6% dell’attività totale del gruppo nel 2021, risorse che per l’istituzione europea contribuiranno ad attivare investimenti per oltre 76,3 miliardi nell’economia reale pari a un incremento del 135% rispetto all’anno precedente ed equivalente al 4,3% del Pil Italiano.

Aspetto interessante è che oltre la metà delle risorse, 6,86 miliardi di euro, sono state destinate a 47mila piccole e medie imprese, “per salvaguardare e creare nuovi posti di lavoro e fornendo una spinta all’innovazione e alla digitalizzazione, in linea con gli obbiettivi del Green Deal europeo e del Pnrr”, ha spiegato la vicepresidente Gelsomina Vigliotti (nella foto). Gli ultimi accordi in questa direzione risalgono al dicembre scorso, per 300 milioni, stipulati con Illimity e Banca Ifis.

Le operazioni sono state 122, fra le quali il finanziamento da 90 milioni all’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, e il green bond da 350 milioni di euro emesso da Ferrovie dello Stato Italiane, fra le più recenti. Sul fronte dei prodotti finanziari, in Italia la società con sede in Lussemburgo ha portato avanti la sua prima cartolarizzazione sintetica nella penisola, investendo in una tranche junior, e ha fornito la garanzia da 200 milioni a Cdp nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione di basket bond per 630 milioni.

La sola Bei ha stanziato quasi 10 miliardi in 84 operazioni, elencate nella tabella seguente.

 

L’Italia è poi il maggiore beneficiario dei fondi Feg, il pacchetto di aiuti dell’Unione europea  da 540 miliardi di euro concordato nel 2020 per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia, è stato uno strumento indispensabile per sostenere la ripresa economica in Italia, con 37 operazioni firmate per 3 miliardi di euro. La Bei prevede che queste operazioni attiveranno investimenti per oltre 36,7 miliardi di euro a beneficio delle imprese colpite dalla pandemia, principalmente pmi.

Clima e sostenibilità ambientale

La lotta contro cambiamento climatico è la principale voce di azione del gruppo, di cui è stato vicepresiente Dario Scannapieco oggi alla guida di Cdp. L’ambiente ha assorbito il 30% delle risorse destinate all’Italia dedicate in particolare allo sviluppo delle fonti rinnovabili, alla modernizzazione delle reti elettriche, all’efficienza energetica degli edifici, alla costruzione di impianti di riciclaggio e alla mobilità sostenibile. Altra priorità è stata il sostegno all’innovazione e alla transizione digitale, con 3 miliardi.

Intanto la Commissione Ue ha chiarito che in base al Regolamento del Recovery il calcolo relativo alle sovvenzioni potrebbe essere rivisto entro il 30 giugno, per tenere conto dell’andamento reale dell’economia, e una crescita del pil superiore alle attese. In caso di una eventuale riduzione dei fondi questi saranno ammortizzati con diverse soluzioni: presentare un piano rivisto, che preveda il trasferimento di fondi a partire da altre risorse Ue, come i fondi di coesione oppure sfruttare fondi nazionali.

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