Guido Barilla (nella foto, a sinistra a fianco di Donato Parete) è il vincitore del Premio Parete 2022 per la “capacità innovativa che ha contribuito a sostenere il made in Italy nel mondo”. Dopo l’annuncio dello scorso maggio, oggi all’interno dell’Aula Magna dell’Università Bocconi di Milano l’imprenditore e presidente della multinazionale alimentare Barilla ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione, tenutasi in presenza alla sua sesta edizione dopo la premiazione del 2021, quando era stato insignito dell’onorificenza Alberto Bombassei, e del 2020 con vincitore Giorgio Armani.
Il profilo
Nato a Milano nel luglio del 1958, Guido Barilla è l’attuale presidente del gruppo Barilla. Dopo gli studi in filosofia, ha iniziato la carriera all’interno del dipartimento vendite di Barilla France, consociata dell’azienda di famiglia, per poi compiere diverse esperienze lavorative negli Stati Uniti in alcune imprese alimentari. In seguito alla scomparsa del padre Pietro, nel settembre 1993, è stato nominato Presidente, carica che detiene ancora oggi. Dal 2009 è, inoltre, Presidente della Fondazione Barilla.
Barilla è oggi un gruppo internazionale presente in oltre 100 paesi nel mondo, protagonista nel mercato della pasta, dei sughi pronti, dei prodotti da forno e pani croccanti. Ma nonostante la dimensione globale, è rimasta un’azienda di famiglia, non quotata in Borsa, riconosciuta ovunque come simbolo del saper fare italiano.
“Ermando Parete ha dedicato la sua vita a ricordare quanto sia importante coltivare la memoria e diffondere la conoscenza. Senza memoria, senza conoscere il passato, non ci può essere visione del futuro” ha commentato Guido Barilla che ha aggiunto che, dopotutto, la memoria è quello che definisce anche la storia di un’impresa proprio il gruppo Barilla che vanta alle spalle quasi 150 anni di storia.
“Oggi, quando pensiamo al futuro, pensiamo alla crisi in corso: climatica, ambientale e sociale. È un tema molto delicato e soprattutto urgente. Questo ce lo hanno insegnato anche i giovani. L’impegno sociale che le nuove generazioni stanno portando avanti sta influendo in modo importante sull’agenda dei governi e delle imprese” – ha aggiunto il presidente di Barilla.
“Quindi, guardando al futuro un’azienda non dovrebbe solo essere sostenibile. Proviamo a sostituire il termine sostenibile con ‘Rigenerativo’. Dobbiamo cambiare approccio, dobbiamo diventare capaci di restituire di più di quello che prendiamo. Questo passaggio ha delle implicazioni che passano dagli investimenti: bisogna fare in modo che gli investimenti delle imprese vengano progettati per dare vita ad un percorso rigenerativo e a un’economia più sostenibile. E per fare questo credo che si debba rendere più intenso il dialogo tra le imprese e i giovani”.
Il premio
Dal 2017 il riconoscimento, intitolato al ricordo della figura del finanziere abruzzese, superstite del campo di sterminio nazista di Dachau, Ermando Parete (1923 – 2016), è attribuito a una personalità di rilievo del mondo imprenditoriale, che incarni i valori dell’eccellenza, dell’intraprendenza e della laboriosità con ottimismo. Ma anche, il premio, nato dalla volontà di Donato Parete (nella foto sotto) di ricordare il padre, è assegnato ogni anno al personaggio in grado di rappresentare il messaggio principale del padre, che incoraggiava gli studenti, giovanissimi o universitari, a superare le difficoltà, anche le più terribili, con “entusiasmo del vivere e voglia di fare”.
Il vincitore è stato scelto all’unanimità dal Comitato scientifico del Premio Parete e annunciato nel maggio scorso nella caserma Ermando Parete della Guardia di Finanza di Pescara. Il nome di Barilla succede a quello di altri importanti imprenditori e innovatori come Bombassei (premiato nel 2021), Armani (2020), Giovanni Tamburi (2019), l’ex ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao (2018) e Marco Carrai (2017).
All’evento hanno partecipato Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi; il comandante interregionale dell’Italia nord occidentale della Guardia di Finanza, generale di corpo d’armata Fabrizio Carrarini; il comandante provinciale di Milano, generale di brigata Francesco Mazzotta; il comandante Regionale Abruzzo, generale di divisione Gianluigi D’Alfonso; il procuratore generale di Milano Francesca Nanni; il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi; la presidente dei Figli della Shoah Daniela Dana Tedeschi; il segretario generale della Associazione italiana ex deportati Leo Visco Gilardi; l’ex viceministro degli Esteri Lapo Pistelli; il direttore del carcere di San Vittore e dirigente del ministero della Giustizia Giacinto Siciliano.
Al termine della cerimonia di consegna del Premio è stato proclamato Riccardo Moschetta (nella foto sotto) come assegnatario della Borsa di Studio Premio Parete 2022. L’iniziativa premia lo studente individuato dall’Università Bocconi per ricevere, grazie al Premio Parete, l’esonero parziale dalla retta universitaria dell’intero biennio di Laurea Specialistica. Nel 2021 (e 2020 da rinvio Covid) sono stati premiati Federico Nicodemi e Nicola Vaccaro, mentre nel 2018 e 2019 la Borsa di Studio è andata a Chiara D’Ignazio, ex allieva del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Pescara, e a Emmanuele Luca Varrati, ex studente del liceo scientifico Enrico Fermi di Sulmona (L’Aquila).