L’assemblea dei soci di Enel ha nominato con il 97,2% di voti favorevoli, Paolo Scaroni (in foto) nuovo presidente della società. Gli azionisti hanno quindi scelto la lista presentata dal Mef (che ha una quota del 23,6% del capitale) in cui viene indicato come ad Flavio Cattaneo. L’assise ha anche approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre con il voto favorevole del 99,5958% del capitale votante, contrario lo 0,0001%, astenuto 0,4042%.

Il nuovo Cda di Enel

La nomina di Scaroni alla presidenza non era affatto scontata dopo l’alzata di scudi da parte di Covalis che invece aveva indicato Marco Mazzucchelli come nome per la presidenza. La lista numero due, presentata da Assogestioni, è stata appoggiata dal 43,4972% del capitale votante, mentre quella di Covalis dal 6,9448%.

Il nuovo consiglio di amministrazione di Enel sarà, quindi composto dai sei candidati indicati dal Ministero dell’Economia e della Finanza: Fiammetta Salmoni, Paolo Scaroni (presidente), Flavio Cattaneo (ad), Johanna Arbib, Alessandro Zehentner e Olga Cuccurullo. E dai tre candidati della lista presentata da Assogestioni con Dario Frigerio, Alessandra Stabilini e Mario Corsi.

L’affondo di Fondazione banca Etica contro Scaroni

Nel corso dei lavori assembleari Fondazione banca Etica (piccolo azionista di Enel) ha lanciato un duro attacco contro la nomina di Scaroni alla presidenza. In particolare il rappresentante Mauro Meggiolaro, prendendo la parola nell’assise, ha sottolineato come con Starace la società sia diventata “leader nelle rinnovabili a livello globale e il nostro approccio è passato dallo scontro al dialogo, alla cooperazione”. Fondazione banca etica esprime “preoccupazione per i cambiamenti societari. Un campione del petrolio e del gas come Scaroni non aiuta a fare previsioni ottimistiche. L’uscita di Starace è una cattiva notizia. Starace portato dibattito ad altro livello. Monitoreremo con severità gli obiettivi che Enel su è posta e siamo ponti a tornare allo scontro come ai tempi di Fulvio Conti”, ha detto.

Starace, lascio Enel dopo nove anni bellissimi

Ad aprire l’assemblea l’ad uscente Francesco Starace che ha spiegato come “tutte le crisi che abbiamo affrontato si sono tramutate in una opportunità. La strategia che abbiamo messo in atto è adeguata ad affrontare cicli economici molto diversi. Questi nove anni alla guida dell’azienda, con tre mandati, sono stati bellissimi per i risultati raggiunti e per come ci siamo arrivati. Sono in uscita da una azienda in cui ho lavorato 23 anni, a cui ho dato tanto e che mi ha dato molto, non nascondo l’emozione. Auguro il miglior successo possibile al nuovo Cda”.

Starace ha sottolineato come l’azienda abbia “sempre operato per tutelare in primis i nostri clienti“, in un contesto prezzi “estremamente avverso e abbiamo confermato anche la leadership nel mondo come il più grande operatore privato nel settore delle rinnovabili”. Il top manager ha anche evidenziato il “riconoscimento di tutti i governi e regolatori all’impegno per raggiungere l’indipendenza energetica con elettrificazione sostenibile e affidabile e l’accelerazione nello sviluppo delle rinnovabili” verso l’obiettivo di emissioni zero di anidride carbonica. In sette anni Enel “ha aumentato l’indipendenza dalle fonti fossili” e nel 2022 ha confermato la leadership nella capacità di energia rinnovabile installata. Sul fronte finanziario Starace ha rimarcato come il titolo Enel è cresciuto del 21% dalla presentazione del piano 2023-2025 nel novembre scorso e la capitalizzazione ha raggiunto 67 miliardi di euro.

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