Ha chiuso un deal pendente in Costa d’Avorio avviando un paio di memorandum of understanding in Algeria. Poi una pausa di circa due settimane. Dopo Ferragosto però Eni ha messo subito la quarta. L’avvio della produzione in un giacimento del gas nel canale di Sicilia, la certezza della conclusione di un’acquisizione in Gran Bretagna e il completamento della vendita di una controllata a un gruppo nigeriano.

Infine, il via libera dall’Indonesia per la prima fase di un progetto di investimenti per un totale di oltre 17 miliardi, commentati così dal Ceo Claudio Descalzi: “Tappa fondamentale verso la decisione finale d’investimento e in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione e di sicurezza energetica”.

Eni, a Piazza Affari agosto ancora negativo ma in recupero

Eni (leggi qui il nostro speciale sui 70 anni di storia) si conferma dunque tra i gruppi energetici più attivi in quello che spesso si rivela essere il mese meno produttivo dell’anno. A Piazza Affari chiude la settimana con un guadagno del +0,5% anche se qualcosa potrebbe smuoversi nel pomeriggio, dopo l’inizio del simposio di Jackson Hole. Il cane a 6 zampe ha registrato perdite, come tutto l’azionario, nei primi giorni di agosto superiori al -7%, per poi trovare il rimbalzo a quota 13,7 euro ad azione, recuperando attorno al +6%, per un valore attuale pari a 14,580 euro ad azione.

Ecco allora tutto quello che c’è da sapere di Eni per quanto riguarda il mese di agosto. Un riepilogo che passa attraverso contratti, acquisizioni, progetti e rumors, con l’unica macchia rappresentata dall’ulteriore rinvio (con tanto di spese che aumentano) del progetto Balder X da parte della controllata norvegese Vaar.

23 agosto, via libera Indonesia a prima fase progetto Geng North

Le autorità indonesiane approvano il piano di sviluppo dei campi di Geng North (North Ganal Psc) e Gehem (Rapak Psc), operati da Eni. Il via libera arriva poco dopo quello al piano di sviluppo per la prima fase del progetto Geng North nello Stretto di Makassar annunciato in mattinata dall’autorità indonesiana del settore petrolifero e del gas Skk Migas.

Lo sviluppo integrato dei due campi creerà un nuovo polo produttivo, denominato Northern Hub, nel bacino del Kutei. Le autorità indonesiane hanno approvato anche il piano di sviluppo dei campi di Gendalo&Gandang (Ganal Psc). Inoltre, Eni ha ottenuto dalle autorità indonesiane un’estensione di 20 anni delle licenze Idd denominate Ganal e Rapak.

Eni detiene una partecipazione dell’83,3% e opera il blocco North Ganal, campo di Geng North, mentre il partner Agra Energi Pte Ltd detiene il restante 16,7%. Eni detiene inoltre una partecipazione dell’82% e opera i blocchi Ganal e Rapak, e il partner Tip Top detiene il restante 18%. Il cane a sei zampe è in procinto di realizzare una produzione di gas e condensati di circa 2 miliardi di piedi cubi di gas e 80.000 barili/giorno di condensati nella regione dell’East Kalimantan, sia per il mercato domestico che internazionale, avvalendosi di sinergie con le strutture esistenti nell’area, come l’impianto Gnl di Bontang e l’unità di produzione galleggiante (Fpu) di Jangkrik.

22 agosto, completata vendita controllata Naoc a Oando

Eni completa la vendita della controllata Nigerian Agip Oil Company (Naoc), attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando, principale società energetica nigeriana.

La transazione è in linea con la strategia di Eni di ottimizzazione delle attività upstream tramite un ribilanciamento del proprio portafoglio e la dismissione di asset non strategici. Il cane a sei zampe precisa che la quota del 5% in Shell Production Development Company Joint Venture (Spdc) non rientra nel perimetro della transazione

22 agosto, Ithaca Energy, acquisizione verso conclusione

L’operazione di acquisizione degli asset nell’upstream di Eni in Gran Bretagna da parte di Ithaca Energy procede verso la conclusione. Dovrebbe essere completa entro inizio ottobre.

Lo scorso aprile Eni ha raggiunto un accordo di ‘business combination’ con Ithaca Energy per cedere a quest’ultima i propri asset britannici upstream in un’operazione tutta in azioni dal valore di circa 754 milioni di sterline.

L’operazione prevede un’aggregazione di quasi tutti gli asset di esplorazione e produzione di Eni in Gb a quelli di Ithaca Energy, con il gruppo italiano che deterrà una partecipazione del 38,5% del capitale sociale di Ithaca post emissione delle nuove azioni.

21 agosto, Vaar Energi rinvia avvio progetto Balder X in Norvegia

La norvegese Vaar Energi, controllata a maggioranza da Eni, ha nuovamente posticipato l’avvio del suo progetto di petrolio e gas Balder X nel Mare del Nord, programmando di iniziare la produzione nel secondo trimestre del 2025 anziché entro fine anno. Appesantito da sovraccarichi di costi e ritardi, doveva originariamente iniziare i lavori nel 2023, ma questa è stata poi posticipata al terzo trimestre del 2024 e successivamente al quarto trimestre di quest’anno.

Il ritardo provoca un costo aggiuntivo di circa 400 milioni di dollari al lordo delle imposte per il progetto, di cui circa il 75% sarà sostenuto nel 2025, ha comunicato Vaar, che mantiene l’obiettivo di una produzione di 280.000-300.000 barili di petrolio equivalente al giorno (boed) per quest’anno e di un aumento a circa 400.000 boed entro la fine del 2025.

Balder X garantirà di continuare la produzione nell’area di Balder oltre il 2045, aprendo a una stima di 150 milioni di barili di petrolio equivalente e con un picco di produzione di 80.000 boed. “L’area presenta ancora un notevole potenziale di risorse aggiuntive e sono in corso di pianificazione ulteriori perforazioni di esplorazione e fasi di sviluppo di tie-back”, ha aggiunto Vaar, che detiene una quota del 90% in Balder X, mentre la britannica Kistos (KIST.OL) possiede il restante 10%.

19 agosto: al via produzione gas da Argo Cassiopea

Eni avvia la produzione di gas dal giacimento Argo Cassiopea nel Canale di Sicilia le cui riserve sono stimate in circa 10 miliardi di metri cubi di gas. Lo annuncia una nota di Eni ricordando che si tratta del più importante progetto di sviluppo a gas sul territorio italiano, centrale nelle strategie del gruppo “in chiave di sicurezza energetica e come fonte a basse emissioni”.

Il giacimento è operato da Eni in joint venture con il partner Energean, consentirà una produzione annuale di picco di 1,5 miliardi di metri cubi di gas.

Il gas, proveniente da uno dei quattro pozzi sottomarini perforati nei mesi scorsi nel Canale di Sicilia, è stato trasportato tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza fino all’impianto di trattamento di Gela, prima di essere immesso nella rete nazionale.

2 agosto: Costa d’Avorio, via libera per accordi da 80 milioni

Il consiglio dei Ministri della Costa d’Avorio approva la firma di accordi di condivisione della produzione con Eni relativi a quattro blocchi petroliferi. L’intesa prevede un investimento minimo di 80 milioni di dollari per un primo periodo di tre anni, ha riferito il Consiglio in un comunicato.

L’obiettivo di quello che ricordiamo essere il primo Paese produttore di cacao al mondo è diventare anche un importante produttore regionale di petrolio e gas e un hub energetico. La previsione è che la produzione di petrolio sarà più che triplicata entro il 2027, grazie alle recenti scoperte di petrolio e gas.

Eni, la cui presenza nel Paese africano risale agli anni Sessanta con la sua controllata Agip Côte d’Ivoire, ha avviato lo scorso anno la produzione di petrolio nel giacimento Baleine della Costa d’Avorio, che ha riserve stimate di 2,5 miliardi di barili di petrolio e 3.300 miliardi di piedi cubi di gas naturale.

Primo agosto: Mou con le algerine Sonatrach e Sonelgaz

Il primo agosto ha firmato un memorandum of understanding con le aziende statali algerine del petrolio e del gas Sonatrach e Sonelgaz per studiare la fattibilità di un progetto di interconnessione elettrica per la costruzione di un cavo sottomarino che permetta la fornitura di elettricità ai mercati italiani ed europei, ad annunciarlo è stata proprio Sonatrach.

Il giorno prima un’indiscrezione di Mf aveva rivelato che il cane a sei zampe è tra le major petrolifere che starebbero valutando un investimento nel Blue Whale, progetto di esplorazione della Korea National Oil Corporation (Knoc) situato nel Mare Orientale: ci sarebbero riserve fino a 14 miliardi di barili, per un valore di oltre mille miliardi di dollari.

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