Il 92% dei manager vede il Pnrr come occasione unica per il rilancio del Paese, ma 2 italiani su 5 pensano che non saranno usate neanche il 50% delle risorse. Dati che arrivano dalle analisi sulle riforme del Pnrr (semplificazione, fiscale, giustizia e lavoro) presentati in occasione dell’evento “Riforma Italia” di EY e Luiss Business School, in collaborazione con Swg. Le analisi in questione hanno riguardato campione manageriale dall’altro sull’opinione pubblica, svolte in collaborazione con SWG per analizzare il livello di attenzione, di informazione e le aspettative rispetto agli impatti delle riforme previste dal Pnrr.
“L’attuazione del Pnrr è infatti la miglior garanzia di investimenti esteri futuri. Tutto questo parte dalle riforme e dalla interoperabilità di tutte le misure previste, pertanto come EY abbiamo fatto e faremo la nostra parte: siamo partiti dall’ascolto dell’opinione pubblica, manager e imprenditori per formulare idee concrete e proposte per ciascuno dei pilastri di riforma del Paese: semplificazione, fisco, giustizia e lavoro”, ha detto Stefania Radoccia, Managing Partner dell’area Tax&Law di EY in Italia (nella foto).
Il decreto semplificazioni
Dall’analisi condotta da EY e SWG su manager e imprenditori emerge che gli obiettivi percepiti come i più rilevanti sono: completare il processo di gestione digitale dei dati e delle informazioni in possesso della PA (57%), rendere più rapido il processo decisionale relativo alla gestione degli interventi pubblici (55%) e rendere più semplice gli investimenti privati e l’attività di impresa (51%). Ci si aspetta che le riforme previste dal decreto semplificazioni e dalle altre riforme della pubblica amministrazione producano una velocizzazione dei permessi legati alle attività imprenditoriali (89%), una riduzione dei costi generali delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione (81%) e la crescita dell’attrattività dell’Italia nei confronti degli investitori stranieri (81%). Infine, il 46% degli intervistati del medesimo campione ritiene che con le riforme previste dal Pnrr, la burocrazia sarà meno limitante per le imprese. In sintesi, sia tra i cittadini che tra i manager oltre il 75% degli intervistati si aspetta una velocizzazione dei permessi ed una riduzione dei costi a carico delle aziende che operano con la Pubblica Amministrazione.
La riforma fiscale
L’importanza della riforma fiscale è confermata anche dall’indagine in cui è considerata seconda solo alla realizzazione delle grandi infrastrutture nell’indicatore di sintesi dell’importanza attribuita alle diverse riforme. La valutazione complessiva del sistema fiscale non raggiunge la sufficienza relativamente a temi quali trasparenza, armonizzazione europea, giustizia/equità, efficacia/efficienza. Tra le priorità: la riduzione della tassazione sul lavoro (45%), la semplificazione del sistema tributario riducendo il numero delle imposte (41%) e infine la semplificazione del sistema con meno aliquote e un sistema di detrazioni più chiaro (41%). In generale, si registra un forte scontento per la situazione attuale: la popolazione e i manager si aspettano soprattutto la riduzione della tassazione sul lavoro (44% e 45%) e una generale semplificazione del sistema impositivo (36% e 41%).
La riforma della giustizia
Secondo il campione manageriale intervistato, tra le principali criticità del paese in tema di giustizia civile rientrano la lunghezza dei tempi per ottenere una sentenza (70%) e per recuperare crediti definitivi da una sentenza (37%), oltre all’eccessiva complessità delle procedure (32%). Inoltre, per l’84% degli intervistati l’attuale modello organizzativo e di intervento della giustizia amministrativa rappresenta un elemento di incertezza (rispetto ai tempi e agli esiti dei procedimenti) che contribuisce a limitare in modo significativo la propensione agli investimenti. L’implementazione dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, in termini di arbitrato, mediazione e negoziazione assistita potrebbe, secondo EY e Luiss Business School, essere un valido strumento deflattivo del carico del sistema giustizia.
La riforma del lavoro
Secondo il campione dei manager preso in esame, i principali obiettivi della riforma del lavoro prevista dal Pnrr dovrebbero essere: ridurre il costo del lavoro con il cuneo fiscale affiancando alla riforma del lavoro anche una riforma fiscale (63%) e favorire la crescita dell’occupazione incentivando in particolare la presenza di donne e giovani (56%). In generale, emerge che oltre il 50% di entrambi i campioni concorda sugli obiettivi da perseguire: crescita dell’occupazione, in particolare di donne e giovani, e riduzione del cuneo fiscale.